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Marco Motta: “La Dea un’esperienza meravigliosa, curavano ogni dettaglio”

Debutto in A a soli 18 anni in Atalanta-Roma, era il 9 Gennaio 2005

Un passato nel settore giovanile dell’Atalanta sin da bambino e un esordio precocissimo, peraltro con ottimi risultati. Poi diverse squadre in Serie A, pur senza riuscire ad affermarsi per tanti anni in squadre di alta classifica. La carriera di Marco Motta può comunque essere giudicata positivamente, soprattutto per quel che concerne la grande annata vissuta alla Roma nel 2009/10, con un ruolo attivo in una squadra che sfiorò addirittura uno storico Scudetto, poi vinto dall’Inter del Triplete.

Il terzino di Lomagna (Lecco), all’età di 36 anni gioca ancora, in Indonesia. Nel pomeriggio di oggi si è cimentato in una diretta Instagram assieme al Mental Trainer del Gruppo Perform Emanuele Arioli. Riportiamo in seguito alcuni passaggi delle sue confessioni.

SETTORE GIOVANILE “Bergamo e Zingonia la sento come se fosse casa mia. Quando all’età di 7 anni iniziai col maestre Bonifacio nei pulcini nel settore giovanile nerazzurro ero un bambino e ancora non sapevo nulla probabilmente del calcio, del mondo. L’Atalanta mi ha formato come calciatore, ho fatto tutta la trafila delle categorie giovanili”.

ATALANTA E ESORDIO  “E’ stata per me un’esperienza meravigliosa e che auguro a tutti i bambini, perchè l’Atalanta in cui sono stato io era una Società che curava ogni minimo dettaglio. Se avessi potuto disegnare o pensare il mio percorso calcistico, probabilmente non lo avrei mai potuto pensare e immaginare nel modo migliore. Il mio percorso giovanile, arrivato in Primavera, è poi sfociato in maniera veloce in Prima Squadra in Serie A con l’Atalanta, anche grazie ad un allenatore che ha creduto in me, come Delio Rossi. In quella stagione (2004-2005, ndr), ricordo che ero titolare con la Primavera, dove ero approdato con un anno di anticipo, e mi ritrovai con gli stessi compagni in Prima Squadra”.

IL POSSIBILE RITORNO  Motta ha poi svelato un inedito retroscena relativo a 8 anni fa, quando ci sarebbe potuto essere un ricongiungimento con i colori calcistici che lo lanciarono nel mondo del calcio: “Un possibile ritorno in Atalanta? C’è stata una volta, quando ero a Catania (2012, ndr), quando Luca Percassi mi chiamò chiedendomi se avessi gradito tornare a Bergamo. A quel tempo però ero di proprietà della Juventus, e poi le cose non andarono in quella direzione

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