L’affondo del Cobra sul prossimo futuro dell’Atalanta: “Incognite della fase 2, Gasperini manager con visione ma la società è lungimirante”, dice Soncin
“Gasperini ha dato la sua impronta a tutto il club, anche al settore giovanile: ha una visione da manager capace di imporre non solo una filosofia di gioco, ma anche precise scelte di mercato alla dirigenza. Ma serve essere supportati da una società lungimirante che investe i ricavi per programmare il futuro”. Parola di Andrea Soncin, grande ex dell’Atalanta in un’annata cadetta e nello scorcio di massima serie tra 2005 e 2006, 12 gol in 43 presenze di cui soltanto uno al piano di sopra: “Il sinistro al Milan, contro una squadra che avrebbe vinto la Champions, è ancora oggi un’emozione di quelle speciali: il primo gol in A (5 novembre 2006, NdR) a una grande squadra, davanti al nostro pubblico. Un gol alla Ilicic? Forse, anche se per lui che è mancino sarebbe stato più facile: Josip è il top”, il giudizio del Cobra lungo il filo rosso tra ieri e oggi.
SONCIN: ATALANTA DA CHAMPIONS. “A livello europeo la squadra è cresciuta in consapevolezza, mentre in Italia ormai è una realtà consolidata – ha proseguito Soncin nella chat di CalcioAtalanta.it -. L’inizio in Champions è stato timido per un fattore emotivo, di mancata abitudine di molti giocatori: se e quando riprenderà il tutto, sarà un’incognita. Forse potrebbe essere un vantaggio per l’Atalanta: dipende molto dall’accoppiamento dei quarti di finale”.
SONCIN E I RICORDI. “Bergamo è una grande piazza, l’Atalanta una grande società: per me giocare in nerazzurro è stato come trovarmi in mezzo alle figurine di quelli più bravi – ha sottolineato il Cobra, che attualmente allena l’Under 17 del Venezia -. Fu una stagione supportata da una grande tifoseria e vincemmo il campionato con Stefano Colantuono che conoscevo già. Promossi con 4 giornate d’anticipo, quindi la festa si protrasse per molto tempo”.
SONCIN E LA RIPARTENZA. “Sono favorevole alla ripartenza del campionato perché è un’azienda importante e in Italia conta moltissimo, ma vanno rispettate tutte le condizioni di sicurezza. Una fase 2 anche per la serie A e il calcio. Certo, senza gente allo stadio mancherà la passione che ne è la componente fondamentale, ma finché il virus non verrà debellato…”.
SONCIN IL COBRA. “Il Cobra è un soprannome datomi da Serse Cosmi quando ero al Perugia. ‘Sua Maestà’, invece, a Lanciano per il titolo di capocannoniere in C1. I compagni di reparto? A Ventola piaceva attaccare lo spazio proprio come me, senza trequartista c’era Zampagna che faceva più reparto da solo catalizzando il gioco d’attacco. Ricordo anche il dispiacere che diedi da ex all’Atalanta: segnai il 2-1 ad Ascoli (29 agosto 2007, NdR) al 120′ in Coppa Italia eliminandola. A fine partita andai a salutare i tifosi della Dea, un momento emozionante”.
SONCIN E L’ATALANTA OGGI. “L’Atalanta oggi ha attaccanti di grandissimo livello. Nessuno mi assomiglia per caratteristiche, nessun paragone possibile può reggere: Gomez è rapido e trova sempre la giocata, è un uomo squadra come pochi – la chiosa di Soncin -. Il vivaio atalantino è un punto di riferimento per tutto il settore in Italia. Respirare l’aria di Zingonia di nuovo sarebbe motivo d’orgoglio, anche perché ho indossato quella maglia”.
