Il portiere nerazzurro torna sul campo d’allenamento a due mesi dall’impresa di Valencia: un doveroso bentornato a Marco Sportiello dopo 5 tamponi e 2 quarantene
Cinque tamponi e due quarantene dopo, Marco Sportiello può esultare. Il bentornato gliel’ha dato oggi, ovviamente a porte chiuse e col dovuto ossequio del distanziamento sociale, tutta l’Atalanta: non più costretto tra le quattro mura della sua abitazione di Urgnano, il portiere, tra gli eroi di Valencia il 10 marzo scorso, ha varcato il cancello del Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia per l’allenamento individuale a turni della rosa nerazzurra. Una sconfitta al Coronavirus, da unico contagiato dell’organico a disposizione di Gian Piero Gasperini, completa e totale.
SPORTIELLO, CALVARIO FINITO. Sportiello, 28 anni compiuti ieri, è tornato dunque abile e arruolato lunedì 11 maggio, giorno del lutto per la tragica scomparsa dell’ex delle giovanili Andrea Rinaldi. A dargli il via libera, la negatività ai due tamponi in 48 ore annunciata il 7 maggio scorso, preceduta da un vero e proprio calvario: ufficialmente positivo la prima volta il 20 marzo, 10 giorni dopo la trasferta al Mestalla per l’ottavo di ritorno di Champions League, e confermato tale il 22 aprile dopo la non positività al terzo tampone sotto Pasqua.
SPORTIELLO E GLI 8 IN QUARANTENA. Gli otto stranieri tornati settimana scorsa dai rispettivi Paesi, intanto, pur lavorando ovviamente a parte (soliti turni a 4 giocatori per ogni spicchio di campo), affrontano la quarantena da sabato 9. Sono il francese Adrien Tameze, lo sloveno Josip Ilicic, gli svizzeri Remo Freuler e Berat Djimsiti (zurighese di passaporto albanese), i tedeschi Robin Gosens e Lennart Czyborra, il croato Mario Pasalic e l’olandese Hans Hateboer.
Bentornato tanti auguri
Sei un grande augurissimi