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Gravina e l’incontro con Conte per salvare il calcio

gravina

Previsto al massimo entro domani l’incontro tra il presidente della Federcalcio e quello del Consiglio dei Ministri per sciogliere i nodi della ripartenza del calcio. Gravina conta su Conte

I maxi ritiri, ovvero le squadre nei centri sportivi per il resto della stagione per uscirne solo in occasione delle partite, contestati anche per quanto riguarda la ripresa degli allenamenti collettivi di lunedì 18 maggio. Il piano B nel caso dovesse rendersi necessaria una soluzione rapida della stagione. Sicuri temi di discussione tra il presidente della Figc Gabriele Gravina e quello del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nell’incontro previsto al massimo entro domenica per tentare di salvare quel che resta dell’annata agonistica del calcio bruscamente interrotta dalla pandemia di Coronavirus.

GRAVINA, CONTE, IL CALCIO E IL PIANO B. Consegnato ieri al Comitato Tecnico Scientifico l’elaborato del Protocollo per gli allenamenti di squadra riveduto e corretto dalla Commissione Medica della Federcalcio, restano ovviamente parecchie perplessità che il meeting al vertice tra Conte e Gravina potrebbe cercare di fugare. Il Piano B sostanzialmente coinciderebbe con i playoff. Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin al Corriere dello Sport ha detto di “fidarsi dei calciatori e dei dirigenti di serie A” e di “non credere al boicottaggio da parte del calcio italiano”: “Le leghe nazionali hanno predisposto protocolli seri, ma il rischio zero non c’è”. La federazione europea ha già fatto sapere che le squadre dei campionati che non dovessero riprendere – la deadline potrà andare oltre il 3 agosto – avrebbero l’obbligo di iniziare le competizioni continentali dalle qualificazioni. “Si potrebbe seguire l’esempio della Germania, che non bloccherebbe tutto per un positivo isolando solo lui”.

SALVARE IL CALCIO: I CLUB. Molti club trovano nei fatti impossibile riprendere seguendo il protocollo Figc appesantito dalle richieste del Comitato governativo (maxi ritiri, obbligo di quarantena per tutta la squadra in caso di positività dalla seconda settimana, niente partitelle nella prima fase, allenamenti a gruppi di 8 al massimo), donde l’incontro al vertice tra Gravina e Conte. Il pressing delle società non è solo sul governo, perché evidentemente c’è chi vuole ripartire a forza: “Se si torna in campo i danni sono enormi, se non si torna allora si fa morire il calcio e siamo ai libri da portare in tribunale perché la nostra industria fallisce”, ha ammonito l’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali sempre al Corriere dello Sport.

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