L’ex centrocampista dell’Atalanta: “La città ha pagato un tributo pesante al coronavirus. Della Juventus mi attrae l’idea di misurarmi con i migliori”
Dejan Kulusevski è l’ultimo colpo (in uscita) messo a segno dall’Atalanta. Cresciuto nel vivaio nerazzurro, lo svedese si è affacciato al calcio che conta grazie a mister Gasperini e a Parma, dove ha trovato quello spazio e quella continuità che a Bergamo sarebbero mancati, ha potuto far vedere tutte le sue qualità. Il passaggio alla Juventus è solo questione di tempo perché tutto è già stato messo nero su bianco: “Voglio finire al meglio la stagione. Conosciuto Cristiano Ronaldo è stata una grande emozione, mi ha detto: ‘Benvenuto Dejan, come stai?’. Anche Buffon e Chiellini sono stati carini con me. Una gioia immensa per un ragazzo che li aveva visti solo in tv. Mi attrae l’idea di misurarmi con i migliori. A maggior ragione vado lì per imparare. Non vedo l’ora di duettare con Dybala e il suo sinistro magico: in ogni caso ora so giocare in più ruoli e conto di ritagliarmi uno spazio anche a Torino“.
Raggiunto dai colleghi della Gazzetta dello Sport, Kulusevski parla anche dei suoi ricordi a Bergamo, città che l’ha adottato quando era ancora una semplice promessa: “Parlo svedese, macedone, inglese, italiano e un po’ di tedesco. Sono pure diplomato in lingue. Ma devo tanto agli amici conosciuti a Bergamo e ora a Parma. A proposito: un ricordo particolare per Andrea Rinaldi. Un ragazzo d’oro, mi aiutava nei primi approcci con l’italiano. La sua morte è stata un grande dolore. Il Covid-19? Ha portato via troppe vite, a Bergamo soprattutto. Mi è spiaciuto molto per la morte di Aldo Valeri, caro accompagnatore delle giovanili, ma se ne è andato anche l’osservatore Enzo Marando che mi aveva segnalato“.