Capitano dell’Atalanta e cittadino benemerito di Bergamo, il ‘Papu’ Gomez si confessa in una lunga intervista alla ‘rosea’

“Più che altro è una responsabilità: l’enorme responsabilità di dover essere anche un esempio. Bergamo ha sofferto, tanto: era l’unica cosa che potevo fare, oltre a dare messaggi positivi. Anche restando in città: mai avuto il dubbio di andarmene. E non solo perché la pandemia poi è arrivata anche in Argentina o perché gli allenamenti potevano riprendere da un momento all’altro”. Parola di ‘Papu’ Gomez, protagonista in Serie A (e in Champions) con la maglia dell’Atalanta, ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’.

Giocare per Bergamo è un peso? “Un peso no: un’investitura. Dobbiamo cercare di continuare a fare le cose straordinarie che stavamo facendo e abbiamo dovuto lasciare a metà. Saremo nel mirino, ma lo siamo sempre stati negli ultimi anni – spiega il ‘Papu’ – Io posso dirle cosa significa per noi: la possibilità e la voglia di ridare gioia a chi ha sofferto in questi mesi. Non possiamo restituire morti, cancellare dolori: solo dare un po’ di allegria, fare pensare ad altro per qualche ora. Anche Bergamo mangia calcio, respira calcio, vive di calcio. Senza dimenticare”.