L’opinionista vicino alla squadra neroverde analizza la situazione alla corte di De Zerbi dopo questa lunga sosta
Mancano ormai poche ore ad Atalanta-Sassuolo. Dopo molto tempo si tornerà a parlare di calcio e proviamo ad approfondire l’aria che si respira in casa neroverde con Antonio Parrotto, direttore di Sassuolonews.net e inviato di Calcionews24.com.
Innanzitutto, come sta il Sassuolo dopo questa lunga sosta?
“Il Sassuolo stava attraversando un grande momento di forma prima dello stop. Non penso solo alla vittoria per 3-0 contro il Brescia, ma anche alle grandissime prestazioni contro la Roma e altre ottime squadre. I neroverdi sembravano aver trovato la chiave di volta della stagione e, come ha detto capitan Magnanelli pochi giorni fa, ora conoscono i dettami del mister a memoria. Ora la condizione fisica rappresenterà un’incognita per tutte le squadre. In questa nuova preparazione, De Zerbi sta lavorando soprattutto sui principi di gioco e sta provando a togliere la polvere dai suoi calciatori. In queste prime gare in Italia e in Germania, abbiamo visto tanti errori tecnici in quanto nemmeno per i professionisti non è semplice stare senza pallone per tre mesi. Non ci sono stati grossi intoppi e, a parte Romagna, ko prima dello stop e nuovamente in campo nel 2021, sono tutti a disposizione di De Zerbi”.
Che Atalanta si aspettano di trovare?
“L’Atalanta ormai è una grande squadra. Non si può più parlare di favola ma di grandissima realtà. Lo dimostrano i risultati e le scelte della società che ha venduto a peso d’oro dei giocatori che non hanno praticamente mai giocato come Ibanez, Barrow e Kulusevski. Sicuramente sarà una sfida complicata per il Sassuolo. I nerazzurri hanno sempre messo in difficoltà i neroverdi, la squadra di De Zerbi va in sofferenza contro squadre più fisiche, come l’Atalanta. Da parte del Sassuolo ci sarà sicuramente grande rispetto per le qualità dell’avversario ma anche grande consapevolezza di potersela giocare con chiunque”.
Come vede queste sfide mister De Zerbi, bresciano e quindi coinvolto ancor di più in questa sana rivalità sportiva?
“Mister De Zerbi non ha mai nascosto il suo tifo per il Brescia, la sua città d’origine. E’ nato nel quartiere dello stadio bresciano e sicuramente sente molto la gara con l’Atalanta. La rivalità sportiva non mancherà mai e, secondo me, quella con la Dea sarà sempre una gara speciale per lui”.
Che futuro prevede per l’Atalanta?
“L’Atalanta – autorizzo i tifosi atalantini a tutti i gesti apotropaici possibili – è la favorita per il quarto posto. Gasperini ha creato una macchina praticamente perfetta, con dei meccanismi ben oleati che permettono ai tre davanti di fare sfracelli contro ogni avversario. Se devo essere onesto, mi aspettavo il passaggio del turno in Champions, perché il girone non era semplice (lo Shakhtar non andava sottovalutato) ma nemmeno impossibile. Ora l’Atalanta deve continuare come ha fatto sin qui: non deve porsi limiti. Sarà una final eight inedita e chissà: nelle gare secche il gap tra due squadre si riduce e tutto può succedere. La vittoria della Champions non è semplice ma sarebbe la perfetta chiusura del cerchio dopo un grande cammino, iniziato tanti anni fa dalla famiglia Percassi, e dopo il momento probabilmente più triste e duro vissuto dalla città di Bergamo a causa della pandemia”.
Tornando al Sassuolo, come potrebbe schierarsi domenica?
“Mister De Zerbi è bravo a nascondere e a mischiare le carte. Non mi immagino grandi stravolgimenti rispetto alla formazione tipo che il tecnico stava schierando prima della sosta. Quindi punto su un 4-2-3-1 con l’ex Consigli in porta; Toljan, Marlon, Ferrari, Kyriakopoulos in difesa; Obiang e Locatelli a centrocampo, Berardi, Djuricic e Boga alle spalle dell’unica punto Ciccio Caputo”.
