Dopo l’interista Mario Corso se ne va anche Pierino Prati, bandiera della sponda opposta dei Navigli del pallone: giocò anche nella Roma, campione europeo in Nazionale
Un altro grande del calcio del passato, quello degli anni sessanta del boom e dei settanta del bel gioco, ci ha lasciati. Dopo l’interista per eccellenza Mario Corso, se n’è andato anche Pierino Prati, uno dei simboli del Milan campione d’Italia (1968) e d’Europa (1969, 4-1 all’Ajax con la sua tripletta) per un totale di 102 reti rossonere segnate. In campo, da attaccante, ala sinistra si diceva allora, numero 11 sulle spalle, pur chiuso in Nazionale da Gigi Riva il nativo di Cinisello Balsamo (12 dicembre 1946) si tolse la soddisfazione di fregiarsi degli Europei di Roma del sessantotto divenendo poi da riserva vicecampione del mondo a Messico 1970.
ADDIO A PRATI, EROE DEL MILAN. Prati è spirato in serata a Catania dopo una lunga malattia. Nelle squadre di club giocò anche con Savona, a inizio e fine carriera, Salernitana, Roma, Fiorentina e Rochester Lancers. Nel palmarès personale, uno scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale. Da allenatore fu invece sulle panchine di Lecco, Solbiatese, Sporting Bellinzago e Pro Patria.
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