L’ex centrocampista dell’Atalanta ha parlato della rimonta-rivincita dei nerazzurri, che oltre a mettere il lucchetto al quarto posto, ha tolto alla Lazio i punti scudetto
209 presenze e 8 reti in Serie A con l’Atalanta, l’ex laterale nerazzurro Damiano Zenoni ha raccontato a TMW come ha rivisto in campo la Dea dopo lo stop forzato: “L’ho vista sia col Sassuolo che con la Lazio. La prima partita, sono onesto, non me l’aspettavo: a parte i dieci minuti in cui poteva subire gol, poi è andata avanti come la solita Atalanta. Come se non si fosse mai fermata: brava la società a tenere sul pezzo tutti i giocatori. Ieri sera, poi, ho visto una grande Atalanta: mi sembrava davvero quella lasciata tre mesi fa, sono contento anche perché, ripeto può essere un bel segnale per tutta Bergamo”.
CHAMPIONS LEAGUE. “Meglio andarci con i piedi di piombo a sognare in Champions. Però, se non dovesse incontrare una delle top, se la potrebbe giocare benissimo. Questo non vuol dire che passerà, però possa fare bella figura. È una delle squadre che in Italia gioca il miglior calcio. Poi, è logico che Bayern, Barcellona, e le varie big abbiano qualcosa in più, però tutte le altre rischiano se si trovano di fronte l’Atalanta. A mente libera, senza la pressione che altre squadre possono avere su di sé, penso possa fare veramente strada”.
MERITO DI GASPERINI. “Qualcuno la sottovaluta l’Atalanta, è vero. Ma poi ha fior fior di giocatori. Se andiamo a vedere la rosa, ci sono una ventina di nazionali. Il punto non è questo: è che ogni anno è diverso e non è facile riconfermarsi. Ha una signora squadra e un gioco competitivo da tre anni: anche le alternative vanno forte, chi subentra gioca a memoria. Ma lo dico un’altra volta: non era facile e non era scontato ripetersi. Merito di un gruppo sano. E ovviamente dell’allenatore che lo guida e che trasmette i concetti giusti”.