Stefano Fiore, ex centrocampista dell’Udinese, prova a decifrare la gara della Dacia Arena: “L’Atalanta non è solo corsa. E dopo Ilicic e Papu c’è Malinovskyi”
“L’Atalanta non è solo corsa. Anzi, ha molta tecnica. Basta guardare quei tre là davanti: Ilicic, Gomez e Malinovskyi“. Altro che i Tre Tenori, le bocche da fuoco dalla cintola in su completate dal terminale Duvan Zapata. Per Stefano Fiore, che in vista della sfida di domenica non vede benissimo la “sua” Udinese, lo spauracchio numero 3 è l’ucraino: “Mi assomiglia: parte da destra e tira forte quando può”, ha detto l’ex centrocampista anche di Lazio e Parma a L’Eco di Bergamo.
SBOCCIA UN FIORE: MALINOVSKYI. Il vicecampione d’Europa in azzurro nel 2000, oltre a inquadrare la sfida tra nerazzurri e Zebrette, si sofferma proprio sul mancino Malinovskyi: “Non è titolare, ma l’occhio cade sugli aspetti tecnici. E l’Atalanta ha tre giocatori eccezionali da quel punto di vista. L’ho osservato durante la partita con la Lazio, che è la dimostrazione di quanto la ripresa del campionato non sia un’incognita solo per i nerazzurri”.
FIORE: PER L’UDINESE L’AVVERSARIO PEGGIORE. “Per l’Udinese l’Atalanta è l’avversario peggiore, perché non riesco a immaginarmela tirare il fiato. Lasagna e Okaka sono buoni attaccanti, ma senza lo squalificato De Paul manca un rifinitore – la tesi di Fiore -. Comunque manca un vero bomber. E i bergamaschi hanno una società composta da gente che ha giocato, con un uomo mercato come Sartori che conosco dai tempi del Chievo. L’incontro con Gasperini ha fatto il resto”.
È il suo primo anno e ha già bruciato le tappe, non è affatto semplice adattarsi al modulo del Gasp. Il prossimo anno sarà l’anno della sua consacrazione
Senza dubbio
Sempre detto