Bergamo, 2 ottobre 2016: l’Atalanta di Gasperini, al cospetto del Napoli, assume le sembianze tecnico-tattiche che l’avrebbero resa celebre. Caldara perno e Petagna match winner
Quattro vittorie tonde contro il Napoli, per l’Atalanta, sotto la gestione di Gian Piero Gasperini, ma la prima volta per L’Eco di Bergamo è stata decisamente la più importante. Perché quel 2 ottobre 2016, pomeriggio risolto da Andrea Petagna, vide i primi veri nerazzurri di marca Gasp, con Mattia Caldara e Roberto Gagliardini titolari: settima giornata con soli 6 punti in dote, l’allenatore salvò la panchina che nessuno gli avrebbe mai più messo in discussione.
COL NAPOLI, BERGAMO TABU’. Lo stadio di Bergamo sarebbe comunque rimasto un tabù per il Gasp alla guida dell’Atalanta negli scontri diretti successivi, avendone vinti soltanto al San Paolo. La doppietta dello stesso Caldara nel ritorno, il 25 febbraio 2017, il 2-1 del 2 gennaio 2018 nel quarto di Coppa Italia (Timothy Castagne e Papu Gomez prima di Dries Mertens) e lo stesso score del 22 aprile 2019: a Mertens replicarono Duvan Zapata e Mario Pasalic.
IL GASP E IL FATTORE CAMPO… NEMICO. Niente più fattore campo rispettato da quel 2 ottobre 2016 per la squadra del Gasp contro il Napoli. Anzi, ha funzionato proprio al contrario: a Fuorigrotta 3 vittorie su 5, a Bergamo 2 sconfitte su 3, per un bilancio comunque favorevole di 4 vinte, 3 perse e il 2-2 dell’andata a firma Freuler-Ilicic. In casa i bergamaschi hanno la zavorra delle ultime 2 battute d’arresto su 2: nel 2017/18 decise Mertens, nella stagione dopo matchball di Milik dopo il botta e risposta Fabian Ruiz-Zapata. Tra le mura amiche, comunque, sono arrivati storicamente 21 successi su 29 contro il Napoli e 21 pari su 34, a fronte delle sole 11 sconfitte su 48.