Josip Ilicic a Cagliari non s’è dimostrato pronto a tornare dal calcio d’inizio. Per il Gasp, tra Sampdoria e Juventus, la necessità del turnover

A Cagliari, dal fischio d’inizio, solo quattro titolari, anzi titolarissimi veri: Caldara, Palomino, Hateboer e De Roon. Castagne, Malinovskyi, Pasalic e soprattutto Muriel sono riserve di gran lusso, specie il secondo, ora capocannoniere dell’Atalanta in campionato a quota 16. La logica del turnover, nell’incipit della serie di quattro partite regolarmente a distanza di tre giorni l’una dall’altra, oltre a confermare (quarta volta di fila) la formula preferita da Gian Piero Gasperini, il 3-4-2-1, ha relegato un’altra volta in secondo piano Josip Ilicic. Frenato dalla distorsione alla caviglia destra che gli aveva fatto saltare la ripresa casalinga col Sassuolo riservandogli poi un’ora scarsa da staffetta contro Lazio, Udinese e infine i sardi. E con Sampdoria e Juventus, adesso?

ILICIC E IL TURNOVER. Nella seconda delle sfide ravvicinatissime destinate a chiudersi martedì 14 luglio ospitando il Brescia, mercoledì in notturna, ci sono i blucerchiati. E lo squalificato Palomino prefigura già un contro-turnover in difesa, con Toloi pronto a riprendersi la maglia dall’inizio accanto a Caldara e Djimsiti, a riposo alla Sardegna Arena. Per lo sloveno, invece, i dubbi continuano: i soliti dribbling intestarditi con palla persa, due tiri in porta non troppo convinti agevolati da Duvan e dal Papu, il resto dei Tre Tenori subentrati in corsa come lui al quarto d’ora, rispettivamente per a Malinovskyi, Muriel e Pasalic. Terza timbrata di cartellino sulla cinquina dal 21 giugno in avanti, poca roba per Ilicic, fermo alla sua negli ottavi contro il Valencia, di cui addirittura un poker a porte chiuse al Mestalla il 10 marzo scorso.

ILICIC: PRONTO PER LA JUVENTUS? La proteiforme e trasformista creatura del Gasp, soli tre palloni nel sacco nelle ultime due giornate ma nessuno raccolto nel proprio, ha dunque potuto fare a meno dei numeri a sensazione di chi, come il 72, a questo giro ne ha accumulati parecchi. Vedi doppiette a Udinese, Milan e Parma e tripletta al Torino, in gare dominate e stravinte, quando il turnover, al riparo dal tour de force da post lockdown e dal caldo estivo di un campionato compresso nel finale senza pubblico tra afa e zanzare, non era una parolaccia da stracciare dal vocabolario del Gasp: 7-1, due 5-0 e 7-0. Aggiungiamoci le prodezze singole con Fiorentina (anche in Coppa Italia, ahinoi lasciata per strada al “Franchi” agli ottavi il 15 gennaio), Napoli e Brescia nel girone d’andata, più Spal, Genoa e Lecce nel ritorno, per arrivare a quota 21. La Juve può attendere, la Samp sarà probabilmente un’altra tappa scaldandosi dalla panchina, mentre dovrebbero rientrare dal 1′ anche Gosens, Freuler e lo stesso Zapata. Nel derby di settimana prossima gli intoccabili potranno riposare di nuovo tutti, se necessario.