Malinovskyi inventa e colpisce, Pasalic si porta a casa il pallone. Unica nota stonata la prova opaca di Caldara

Un derby non è mai da sottovalutare, ma la distanza che separa Atalanta e Brescia in classifica (46 punti prima del fischio d’inizio, 49 al termine del match) si è fatta sentire tutta nella sfida di questa sera del Gewiss Stadium. Troppo forti e rodati i nerazzurri che, contro le rondinelle, hanno fatto pesare il maggior tasso tecnico e meccanismi ormai applicati a memoria, pur concedendosi anche qualche passaggio a vuoto, specialmente in avvio. Questi i nostri voti al termine del match concluso con un tennistico 6-2:

Sportiello 6: una bella uscita al 3′ su Torregrossa che, poi, lo batte al 7′, ma in questo caso è incolpevole. Come si dice in questi occasioni, il resto è ordinaria amministrazione (35′ st Rossi sv).

Sutalo 6: il ragazzo ha stoffa e personalità, lo si vede da come e dove attacca gli avversari. Qualche giocata, forse, è un po’ sopra le righe, ma questa era la serata migliore per azzardare.

Caldara 5: tre interventi disastrosi in avvio e al terzo il Brescia segna il gol del momentaneo pareggio. Prestazione davvero negativa per il canterano che si riscatta, in parte, dando il via all’azione del 4-1.

Djmsiti 6: anche per lui inizio di gara “allegro”, ma quando c’è da alzare i giri risponde presente, se non altro per evitare i rimproveri a tutto volume che mister Gasperini riserva a Caldara (28′ st Czyborra 6: pochi spunti, ma almeno il tanto atteso esordio è arrivato).

Castagne 6: Mangraviti lo guarda come un pulcino impaurito e questo basta per vincere il duello, ma manca la giocata importante che gli avrebbe garantito un voto più alto (28′ st Bellanova 6: una ventina di minuti giocati con personalità dall’ex Milan).

De Roon 7: grande gol con un colpo d’esterno destro al volo, nel derby, con la fascia da capitano al braccio. Direi che questi tre aspetti bastano per giustificare il suo voto.

Tameze 6.5: prova discreta dell’ex Nizza da cui transitano praticamente tutti i palloni dei nerazzurri. Non sempre i disimpegni sono precisi, ma il coraggio non manca e questo fa ben sperare in ottica futura.

Gosens 7: l’avvio di gara dell’esterno tedesco è più difficile del previsto, ma poi il numero 8 nerazzurro sfodera l’assist per il raddoppio di de Roon e come se non bastasse, anche quello per il poker firmato Zapata.

Malinovskyi 8: usa il fioretto in occasione dei due assist per Pasalic che valgono il vantaggio prima e il pokerissimo poi; estrae la sciabola quando firma il 3-1 con la specialità della casa, il sinistro dalla grande distanza. Sicuro e convincete come vice Gomez (28′ st Piccoli 6: entra a gara stra chiusa ma l’impatto è quello giusto).

Pasalic 8: all’uomo che colpisce quando meno te lo aspetti bastano appena due minuti per indirizzare la gara. L’inserimento per l’1-0 è da manuale, poi danza tra centrocampo e attacco aspettando il nuovo momento per colpire che arriva al 55′ per firmare il poverissimo e al 59′ per portare a casa il pallone.

Zapata 7: da solo tiene in ansia tutta la difesa del Brescia grazie al suo strapotere fisico. Il gol del 4-1 è una gioia personale (1′ st Colley 6.5: nelle movenze ricorda molto il connazionale Barrow, ma questa sera è apparso molto più concreto del “gabbiano” visto a Bergamo).

Gasperini 7.5: rinuncia a Gollini, Toloi, Freuler e Gomez  e (forzatamente) a Ilicic e Muriel, ma la squadra gira come un orologio svizzero e una volta trovato il gol del raddoppio, il derby sembra un match di allenamento.