Vittorio Feltri su Libero è tornato sugli episodi riguardanti il match tra Juventus e Atalanta, scagliandosi contro l’arbitro
Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato da Feltri su Liberoquotidiano.it: “Nella notte tra sabato e domenica mi sono lamentato sui social per i due rigori concessi disinvoltamente alla Juventus durante la partita, a Torino, contro l’Atalanta, la squadra più in forma in questo momento del campionato. I nerazzurri per ben due volte sono andati in vantaggio sui bianconeri e l’arbitro con molta generosità ha concesso agli avversari di pareggiare fischiando due falli di mano. Sappiamo tutti che il regolamento prevede la massima punizione per ogni fallo commesso con gli arti superiori, ma in tutta Europa tale normativa viene interpretata e non applicata in maniera automatica e insensata”.
“In questo caso invece l’arbitro non è andato per il sottile e ha fischiato il calcio dagli undici metri fottendosene delle circostanze che meritavano un minimo di attenzione. Non è una novità che grandi società di calcio godano di maggiori simpatie e riguardi rispetto alle piccole. La sudditanza psicologica esercita da sempre la propria influenza sui risultati della partite. Lo sanno anche i tifosi più accecati dalla passione irrazionale. Però certe situazioni creano disgusto. E fanno passare la voglia di seguire lo sport più popolare del Paese. L’Atalanta ha dominato l’incontro in questione, la sua vittoria, stando a quanto accaduto in campo, era scontata”.
“Questa vicenda ne ricorda una analoga accaduta parecchi anni orsono. La Juve giocava contro l’Inter, quando Ronaldo, la famosa punta brasiliana, si avventurò in area palla al piede, saltò di dribbling un paio di avversari, uno dei quali lo abbattè con un calcione. Rigore netto che tuttavia non venne fischiato. Scoppiarono polemiche che ancora, a distanza di lustri, non si sono smorzate. L’Atalanta è una formazione di provincia, a differenza dell’Internazionale, per cui nessuno interverrà in questa diatriba e le toccherà digerire il torto subito. Su questo punto non abbiamo dubbi. Ma ci sia consentito, nel rispetto dei gobbi, dire almeno quanto sia ingiusto e vile trattare i bergamaschi quali servi della gleba. Pretendere giustizia nello sport significa pretenderla anche nella vita civile, dove manca. Gli uomini di Gasperini e Percassi hanno ingoiato il rospo, ma non sono rospi come coloro che si sono giovati di un regalo che grida vendetta”.
Mi vergogno che questo soggetto esista.
Figuriamoci se parla di Atalanta.
Fosse solo la sudditanza…..
Non da adesso…da sempre.Pestare i piedi a quelli potenti non e’ pericoloso, spesso letale.?
Direttore de che? Si astenesse da commenti d’ambito sportivo (basta, e avanza, la leccaculaggine di sopravvivenza – la sua- verso editori mafio/piduisti) la Dea ne trarre be solo vantaggio.
Uno dei pochi che dice quello che pensa !!!!
Fegati spappolati ne abbiamo???? ???
Grande … è sempre così ..pensato subito , in ogni settore e’ così .
Feltri il numero 1
Se parla lui di sudditanza psicologica allora….
Grande direttore ?
????