Problemi atavici per la capolista col Sassuolo: avanti di 2, va sotto ma poi recupera. Lazio, occhiali a Udine. Roma quinta (Atalanta a -2 dalla Champions)
Lo scudetto virtuale, col +9 sull’Atalanta temporaneamente seconda firmato al Mapei Stadium contro il Sassuolo, sembrava ormai della Juve. Invece, ecco un’altra rimonta che ricorda vagamente quella del Milan due turni or sono: avanti di due, bianconeri al blackout, pur se freddi abbastanza da portar via un pari rocambolesco sul 3-3. A 5 giornate dal termine, il poker di partite in notturna della 14a di ritorno sancisce anche il consolidamento del quinto posto della Roma: 2 punti ancora necessari (basta arrivare pari, cosa comunque da fantacalcio viste le distanze: scontri diretti a favore) alla qualificazione Champions aritmetica della Dea, che tiene sotto di una lunghezza una Lazio scialbissima a Udine (70 a 69) in attesa dell’Inter (giovedì a Ferrara contro il fanalino di coda).
LECCE-FIORENTINA 1-3. Chiesa apre il match salvezza (anche se i viola, +6 sulla quartultima alla vigilia e ora a +9, non erano così disperati) al 6′ a rimorchio di Cutrone, bravo a sfruttare il regalo di Rispoli, ma Pulgar (11′) spreca tra le mani di Gabriel il penalty provato dallo stesso portiere di casa per atterramento su Ghezzal, pescato da Ribery. I salentini crollano comunque. Al 38′ chi ha subìto il fallo da rigore centra il jolly su punizione assegnata per la scorrettezza di Donati su Duncan, 2′ e il figlio d’arte rende il favore a Cutrone. Traversa di Farias al 43′; nella ripresa, a 2′ dal 90′ Shakhov tramuta nel gol della bandiera lo smarcante di Vera.
ROMA-VERONA 2-1. Ivan Juric, l’allievo prediletto del tecnico atalantino Gian Piero Gasperini, viene cacciato per proteste sul contatto Empereur-Pellegrini che porta al rigore vincente di Veretout (10′). Mkhitaryan (28′) fermato dal legno dopo lo scambio con Dzeko, che al 4′ di recupero del primo tempo schiaccia in rete il cross di Spinazzola, involatosi sull’errore di Amrabat. Nel secondo tempo il bergamasco in prestito Matteo Pessina (2′, sesto gol in campionato) dimezza di tacco ricevendo palla da Zaccagni.
SASSUOLO-JUVENTUS 3-3. Danilo (5′) festeggia il compleanno numero 29 aprendo a giro con un destro che inganna Consigli raccogliendo l’angolo da destra di Pjanic, poi bissa Higuain (12′) grazie alla sventagliata del bosniaco dalla sua metà campo. La riapre Djuricic (29′) approfittando dell’assist di Caputo su unna chiusura difettosa di Alex Sandro davanti alla discesa palla al piede di Muldur. Nella ripresa pari di Berardi (6′) direttamente da calcio franco, quindi l’incredibile sorpasso di Caputo (9′) sottomisura dopo il triangolo largo col calabrese e Alex Sandro (20′) firma il 3-3 tuffandosi di testa sul tiro dalla bandierina destra di Douglas Costa. Al 34′ l’ex portiere dei bergamaschi si oppone a CR7; cinque minuti più tardi miracolo di Szczensy su Hamed Traore (fratello maggiore dell’atalantino Amad), imbeccato da Caputo, e salvataggio di testa di Sandro sul tap-in di Boga. Ottimo l’estremo polacco al 93′ alzando in angolo la botta di Bourabia.
UDINESE-LAZIO 0-0. Di De Paul (22′, contrasto Lasagna-Acerbi), Lazzari (24′, Musso alza sopra la traversa), Luis Alberto (25′) e Becao (29′, corner di Sema: Strakosha in fallo di fondo) le chances nel primo tempo. Al ritorno in campo, due volte Lasagna (4′ e 8′) con Luiz Felipe a sostituirsi al suo portiere stoppando di petto e l’attaccante a farsi ipnotizzare da lui. All’88’ De Paul decisivo nel dire di no ad Adekanye su invito di Luis Alberto. Palo esterno dell’argentino di casa al 94′.
LA CLASSIFICA. Questa la graduatoria di serie A dopo 33 giornate, in attesa dei posticipi del giovedì Torino-Genoa (19.30) e Spal-Inter (21.45). Juventus 77 punti, Atalanta 70, Lazio 69, Inter* 68, Roma 57, Napoli e Milan 53, Sassuolo 47, Hellas Verona 44, Bologna 43, Cagliari 41, Parma 40, Fiorentina 39, Sampdoria 38, Udinese 36, Torino 34*, Genoa 30*, Lecce 29, Brescia 21, Spal 19.
Questo buffone pur consapevole che sta manovrando una squadra milionaria non sa più vincere è in totale confusione pur avendo a disposizione due dico due squadre di serie A forse vince a malapena lo scudetto (sempre con l’aiuto degli arbitri)
Certo rubando sempre
Ma se l’Inter deve ancora giocare
Ma i cambi nn si possono effettuare in 3 volte?