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Castagne e il mercato, la ripartenza sconvolge tutto

castagne

L’esterno belga, da parecchi dato con le valige in mano, è ancora indispensabile per l’Atalanta, che conta su di lui per la Champions

Li sogna questi quarti di finale A Lisbona l’ala atalantina Timothy Castagne, che non sa più se gli conviene fare armi e bagagli per lasciare Bergamo. Una città che ha sofferto insieme a lui nei mesi infernali della pandemia, che si è saputa rialzare, ha scalato la classifica e ora sogna di chiudere al secondo posto. Complice la squalifica di Hateboer e il mini turnover d’obbligo per la moltitudine di gare ravvicinate, mister Gian Piero Gasperini ha rispolverato la carta Castagne per il filotto del post ripresa. E adesso anche Bergamo non sa più se gli conviene sostituire quel giovane talento così ben integrato, che si fa trovare sempre pronto quando il tecnico lo chiama.

SEMPRE IN CAMPO. Dopo i problemi al ginocchio e la panchina costante che l’ha visto out in 6 gare su 8 dall’Epifania al primo marzo, per lui il 2020 è iniziato proprio con la ripartenza: en plein centrato, il numero 21 è sceso in campo in 11 partite su 11, anche se non per tutti e 90’. Cinque gare da titolare mai sostituito (Udinese, Napoli, Cagliari, Juventus, Bologna) e 5 da subentrato per 160’ totali. Ma non è solo la quantità a fare cambiare idea a giocatore e società, ma anche e soprattutto la qualità: cross e pennellate precise, corsa e sacrificio, una prova magistrale contro la Juve, i gol sfiorati e l’assist ai danni del Brescia. Ieri, quando è entrato, non ha fatto rimpiangere Robin Gosens nemmeno per un minuto.

 MERCATO. Lontano dall’Italia lo porterebbero le sirene di mercato, che si accenderanno 10 giorni dopo la finale di Champions, il primo settembre. A Bergamo Castagne avrebbe la certezza di giocarne un’altra, di Europa dei grandi, al contrario del Tottenham di Mourinho e del Leicester di Rodgers che lo richiedono insistentemente.

FLORENZI. Beffa sarebbe se proprio il Psg, l’avversario da battere per accedere alle semifinali di Champions, facesse suo il terzino belga. A quel punto le mire dell’Atalanta verterebbero tutte su Alessandro Florenzi, corteggiato anche da Siviglia e Fiorentina, che però, oltre a essere più su d’età (classe 1991), ha giocato la metà delle gare del nerazzurro in questa stagione. Il valore degli esterni è identico, entrambi 16 milioni, ma se quello di Castagne è in salita, quello del giallorosso è in pericolosa picchiata.

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3 anni fa

Farà come deron va via e poi ritorna

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3 anni fa

È fortissimo… Da tenere!!

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3 anni fa

Farei di tutto x tenere castagne, giocatore che copre bene entabre le fasce, e di sicuro affidamento. La società saprà il da farsi e bene come ha fatto negli ultimi anni.

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3 anni fa

Deve restare

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