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Pacione, 57 di questi… anni. Riportò l’Atalanta in A

Cinque stagioni tra purgatorio e inferno cancellate coi 15 gol del ritorno in A dell’Atalanta: auguri a Marco Pacione, da 25 anni team manager del Chievo che ne fa 57

10 giugno 1984, 19 marzo 1986: l’alfa e l’omega di una carriera a pelo d’erba che sembrava promettere molto di più. La doppietta alla Sambenedettese e la fine delle grandi illusioni nella big sbagliando almeno tre gol fatti contro il Barcellona. Da riserva diventato titolare per la contemporanea assenza di Aldo Serena e Massimo Briaschi. La biografia di Marco Pacione, team manager da un quarto di secolo del Chievo, 57 anni oggi, lunedì 27 luglio, ha come capisaldi irrinunciabili due date: la promozione in A (in realtà ottenuta la settimana prima) dell’Atalanta da capocannoniere a quota 15, dopo cinque stagioni tra il purgatorio della B e l’inferno della C1, e il ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni con la maglia della Juventus, ovvero 23 presenze alla fine senza nemmeno un pallone in porta.

PACIONE E L’ATALANTA DI NUOVO IN A. Bomber scelto della categoria cadetta e anche della Dea, la sua culla da attaccante provetto, 1 metro e 87 di opportunismo, piedi buoni e capacità di tenere alta la squadra, all’atto della risalita al piano di sopra nel 4-2 casalingo ai marchigiani il pescarese Pacione vinse la classifica dei cannonieri grazie al doppio assist di Marino Magrin. Tanto altruista da rinunciare a condividere lo scettro col compagno: alla vigilia erano entrambi a 13. 6 reti la stagione prima con Ottavio Bianchi, bocca da fuoco principe con Nedo Sonetti, con cinquina al pari del compagno, che fungeva da mezzala destra e spesso trequartista effettivo, in quella seguente, quando al “Comunale” era garantita la presenza fissa di 17.740 abbonati: record imbattuto anche dal 16.620 di quest’annata travagliatissima per la pandemia. Ma ai tempi lo stadio arrivava oltre le 43 mila presenze, oggi sta intorno alle 21.300 di capienza massima.

PACIONE E LA JUVENTUS. Come ricordato in premessa, però, finì lì la carriera da grandi numeri del dirigente di più lungo corso del miracolo clivense dopo Giovanni Sartori, perché rimanere a bocca asciutta in bianconero – ko per 1-0 all’andata al Camp Nou, 1-1 al ritorno con Platini a rispondere ad Archibald – all’epoca era una condanna. 95 presenze e 27 reti (1 in Mitropa Cup) in nerazzurro rimarranno l’apice di una parabola professionale, comunque impreziosita dalle due partiecipazioni alla Coppa Uefa con l’Hellas Verona e col Genoa di Osvaldo Bagnoli, con un’altra promozione in A di mezzo, al Torino nel ’90, e una terza nel ’93 alla Reggiana a insaporire il piatto un po’ insipido dalle ricorrenti magre sotto porta per un centrattacco classico: 70 in 341 allacciate di scarpe, ritirandosi nel 1994 dopo mezzo giro di corsa a Mantova in C1. Tanti auguri.

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3 anni fa

Pacio gol pacio gol avevo 14 anni si giocava x non retrocedere e adesso x il 2 posto e la chempios impensabile ora di anni ne ho 52 speriamo di continuare così auguri pacio????

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3 anni fa

Tantissimi auguri di buon compleanno

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