L’ex difensore della Dea parla con l’esperienza di chi i francesi li ha già sfidati e battuti, vincendo pure una Champions League
Ha vestito la maglia nerazzurra dal 1989 al 1993, difendendo i pali dell’Atalanta in 100 puntate tonde tonde, condite da tre guizzi da gol: Sergio Porrini è uno di quei calciatori che alla Dea è rimasto affezionato. Tanto che poi, dal 2013 al 2015, è tornato a Bergamo per allenare gli Allievi e collaborare poi con Edy Reja fino al 2016.
GRANDI CHANCE. Porrini ha vinto due Scudetti e una Coppa dei Campioni da giocatore e adesso, da tifoso e attento osservatore, è pronto a vedere trionfare l’Atalanta, come spiega nella sua intervista a L’Eco di Bergamo: “L’ho pensato subito dopo il sorteggio e lo ribadisco oggi, l‘Atalanta contro il Paris Saint-Germain ha grandi chance di passare il turno”.
PSG OUT. “Il Psg ha molti campioni in organico, domina in Francia, ma a livello europeo, non mi ha mai dato la sensazione in questi anni di “essere squadra” nel senso di compattezza e forza collettiva. Fortissima in ogni reparto e nelle individualità, intendiamoci, ma talvolta troppo fragile quando viene attaccata. E in questo senso l’Atalanta può metterla in seria difficoltà”.
DEA IN. “L’Atalanta di Gasperini ha una sua identità molto forte, uno stile ben definito. L’abbiamo visto qualche settimana fa contro la Juve cosa è capace di fare…L’Atalanta deve giocare come sa. Non ha nulla da perdere. Non deve snaturarsi e non lo farà. Quindi duelli individuali, intensità, aggressività, attacco costante degli spazi e qualità nella manovra offensiva. Contro il Psg che è pieno di stelle, non si può mai dire di essere favoriti. Però ripeto: l’Atalanta ha grandi chance di passare il turno e se la gioca alla pari. E dico di più: se passa il turno, anche in semifinale avrebbe delle possibilità contro la vincente di Lipsia-Atletico Madrid. L’Atletico è forte, compatto, spigoloso da affrontare, ma non mi sembra al livello di qualche anno fa”.
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