Angelo Castellazzi, collaboratore di Leonardo al PSG, è figlio di un fratello della madre: “Un cugino frequentato non molto, ne ho tanti”
“Non ho mai frequentato molto mio cugino Angelo Castellazzi, del resto mia madre aveva 8 fratelli e di cugini ne ho tanti. Ho 13 anni in più. Ma stasera lo batto”. Parole e musica, nello Speciale Champions della Gazzetta dello Sport, di Tullio Gritti, il vice di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta, chiamato alla sfida in famiglia contro il PSG in cui il parente fa da braccio destro al direttore generale nemico Leonardo.
GRITTI E IL CUGINO. Una partita del cuore e del sangue, insomma, tra le tante: c’è anche quella del preparatore dei portieri ex Genoa Gianluca Spinelli contro il Gasp, suo “capo” per otto anni. “Dopo il sorteggio gli ho scritto via sms ‘Indosseremo i gilet gialli mettendo Parigi a ferro e fuoco’. Si è spaventato, ormai l’Atalanta e i bergamaschi fanno paura all’Europa”.
IL CUGINO DEL PSG. Castellazzi, classe 1971 (il padre Giorgio era portiere nel Legnano di Riva e Pulici), con Leonardo aveva iniziato al Milan nel 2009 finendo una prima volta nel 2011 a Parigi. In mezzo, sempre da collaboratore tecnico, Parma Under 19, Venezia, Antalyasport, A Coruna, Milan e di nuovo Paris Saint-Germain. “Loro sono forti, hanno Neymar, Icardi e Mbappé. Sulla carta non c’è storia, ma per me ci sarà: abbiamo il 50 per cento di chances. Quanto a mio cugino, non lo vedo da un precampionato col Venezia di tre anni fa…”.