A trentadue anni e oltre da quella delusione all’uscita dalla coppa europea di turno, un tifoso del Malines ha omaggiato il Baretto, la Curva, l’Atalanta e Bergamo: oltre la Champions c’è di più
Dopo tutto fu un 2-1 subìto in rimonta anche allora. Solo che ai tempi si era in B, e il calcio di Emiliano Mondonico, impegnato nell’operazione risalita, alternava quello frizzante a Bergamo a quello sparagnino e barricadero in trasferta. Figurarsi in Europa, raggiunta per la seconda volta nella storia dalla porta della Coppa delle Coppe avendo perso la Coppa Italia col Napoli campione. Ma il tifoso del Malines, Ken, al Baretto, non ha inteso portare i fiori come mero atto consolatorio per la sconfitta dell’Atalanta nel quarto di finale di mercoledì 12 agosto a Lisbona con il Paris Saint-Germain.
I FIORI DEL MALINES: THE CAMPIONS. La titolare del tradizionale ritrovo del tifo nerazzurro, associato alla Curva Nord ma non solo, Sara Mazzoleni, ha ricevuto l’omaggio a nome di tutta la città, la provincia, gli sportivi, gli amanti del calcio e i semplici cittadini. Il significato del gesto travalica i confini del pallone, essendo rivolto a chi fra inverno e primavera ha perso per sempre qualcuno. Troppi: più di seimila. “Questi fiori sono in onore di tutti i bergamaschi colpiti dal covid19, dei tifosi della squadra di calcio Belga KV MECHELEN”, recita il biglietto. Un modo per perpetuare l’amicizia nel segno della tradizione, della storia nata a pelo d’erba e proseguita fuori. Un messaggio che vuole cancellare l’ondata tragica del Coronavirus: riprendiamo a vivere e sognare tutti insieme, la Champions League è solo un passaggio. Se sia stato a vuoto oppure no, solo il tempo può dirlo.