Il Comitato Tecnico Scientifico raccomanda i club di Serie A di tenere alta la guardia e usa il condizionale nel parlare di ripresa del campionato
Manca meno di un mese ormai alla ripresa del nuovo campionato di Serie A, eppure sono ancora tanti i dubbi e i nodi da sciogliere nelle prossime tre settimane. Preoccupano i nuovi casi di contagio registrati in numerose squadre italiane che il dottor Luca Richeldi, pneuomologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha così spiegato alla Gazzetta dello Sport, esortando a non abbassare la guardia: “Non sappiamo cosa potrà succedere tra un mese quando dovrebbe ripartire il campionato. Monitoriamo con attenzione ciò che avviene. Con la riapertura di tutte le attività era normale aspettarsi che il virus tornasse a circolare. La media età si è drasticamente abbassata ma per fortuna i casi sembrano meno gravi”.
STADI CHIUSI?. “Non è una priorità adesso pensare agli stadi, prima cerchiamo di fermare questa nuova ondata. I protocolli hanno funzionato, i controlli hanno permesso di mantenere basso il rischio contagi. Tutte le società hanno dimostrato un notevole senso di responsabilità. Anche se tutto è sotto controllo però, bisogna aumentare la sorveglianza. Vale per tutti. E’ necessario seguire i protocolli. Se facciamo i bravi oggi, possiamo tornare a divertirci domani”.