Lo sfogo di Jack Bonaventura su Sportweek: “Dopo l’infortunio al ginocchio di due anni fa, niente considerazione né rinnovo. Il mio prossimo club…”

“Quando mi infortunai al ginocchio nel novembre del 2018 notai che la considerazione del Milan non era più la stessa. Non mi fecero il rinnovo: è così che un club che dovrebbe dimostrare la propria fiducia”. Giacomo Bonaventura, su Sportweek, lo speciale del sabato della Gazzetta dello Sport, da ex rossonero con contratto scaduto è piuttosto tranchant: “In questi anni ho sempre giocato, i miei anni in A parlano per me. E l’Atalanta all’epoca non era la squadra di oggi”.

JACK LO SCARICATO. “Al Milan ho trascorso sei anni con cinque allenatori (Inzaghi, Mihajlovic, Montella, Gattuso, Giampaolo e Pioli, NdR), ogni volta ti senti sotto esame, devi ricominciare da capo e perdi tempo – l’altra doglianza di Jack, sposatosi l’8 agosto scorso con Federica Zuliani e in attesa del primogenito -. Ho dato tutto, sono rimasto legato a Montolivo, Abate, Romagnoli e Donnarumma; Ibra è un grande, gli butti la palla davanti e ci pensa lui. Appena arrivato a gennaio mi ha detto che il più vecchio ero io…”.

JACK E IL 2014: ATALANTA ADDIO. “31 agosto 2014, ultimo giorno di mercato, stavo trattando con l’Inter e alle otto di sera mi chiama Adriano Galliani. Vado a Casa Milan e trovo anche Antonio Percassi, il presidente dell’Atalanta: due secondi per l’accordo – ricorda Bonaventura -. Nessuno me ne aveva mai parlato. I nerazzurri allora partivano per salvarsi, al massimo arrivavano a metà classifica: non erano la squadra di oggi. Quando firmai per 5 anni, pensavo che avrei vinto almeno uno scudetto e partecipato alla Champions League. Ma non sono pentito”.