Nell’ultima stagione ha raggiunto il record di segnature stagionali
L’Atalanta è data come molto vicina a Aleksey Miranchuk, fantasista classe ’95 della Lokomotiv Mosca. Il suo nome potrebbe essere quello giusto per ovviare alla momentanea assenza dai campi di Ilicic, anche se l’operazione va ancora chiusa. Nel mentre proviamo in breve a tracciarvi un profilo relativo alle caratteristiche tecniche di quello che è ormai da due settimane il nome più spesso accostato al nerazzurro.
Il russo è un mancino di grande qualità, in grado di ricoprire tutte le posizioni della trequarti. Elegante palla al piede e con buonissima velocità di esecuzione, ama spesso anche andare a ritroso per agire da regista offensivo, soprattutto nelle occasioni in cui gravitano pochi palloni nelle zolle più offensive. Ha un buon rapporto con la porta, che ha coltivato particolarmente nell’ultima stagione: ben 12, infatti, i gol segnati in campionato. Un vero e proprio record personale in quella che è una carriera ancora in fase di ascesa.
Non mancano, ovviamente, i miglioramenti da effettuare relativamente a alcuni aspetti. In primo luogo è portato a usare molto poco il piede destro, un aspetto che può renderlo alla lunga un po’ prevedibile. E’ poi abbastanza innamorato della palla, pur senza eccessi. Nei grossi tatticismi che caratterizzano il nostro calcio potrebbe avere qualche piccolo problema…
Non sono pochi i giocatori che esultano con modi discutibili, se Miranchuk dovesse venire a Bergamo gli perdonerei sicuramente il suo a patto che non mi faccia rimpiangere Ilicic
Mi sono stati sempre antipatici i giocatori che esultano “portandosi le mani alle orecchie come a dire ” non sento i vostri applausi ragazzi. Che aspettate ad applaudirmi?” E la foto dell articolo lo ritrae proprio in quell atteggiamento. Speriamo sia davvero un campione capace di farsi perdonare quel gesto infantile.
Il gesto era stato usato le prime volte da qualche giocatore contestato dai propri tifosi e che in questo modo chiedeva dove erano finite le contestazioni. Certo, sentirsi tracciare di infantilismo da chi si chiama cocco….