Dal sindaco Giorgio Gori a Roby Facchinetti, la chance di giocare la Champions nello stadio di Bergamo salutata con entusiasmo. Sì, ma i tifosi?
La Champions League in casa al Gewiss Stadium di Bergamo? Una manna, per l’Atalanta, la città e il territorio. “Bergamo e l’Atalanta ormai sono una cosa sola”, sottolinea Marino Lazzarini, presidente del centro di coordinamento dei Club Amici dell’Atalanta. Ma tra gli altri Vip interpellati dal dorso di Bergamo del Corriere della Sera serpeggia un dubbio che è anche un interrogativo sul prossimo futuro: a quando l’abbraccio della squadra coi tifosi, col suo pubblico?
CHAMPIONS A BERGAMO. E I TIFOSI? “Non avrei fatto lo sponsor se non avessi creduto ai sogni, realizzati grazie al presidente Percassi”, il parere di Domenico Bosatelli, patron della Gewiss. “La Champions è una vetrina per Bergamo, sopratutto quando gli stadi riapriranno al massimo della capienza. Un tasto dolente, perché non si sa quando i tifosi potranno tornare sugli spalti: fino ad allora non potremo dire di giocare in casa”, l’osservazione di Giorgio Gori, sindaco del capoluogo orobico. “Una conquista storica che mi auguro possa essere vissuta anche dal pubblico per riscattare la triste immagine della città di questi ultimi mesi”, l’auspicio del deputato Daniele Belotti.
CHAMPIONS, STADIO E BERGAMO: I VIP. La carrellata di Vip del dorso locale del Corsera prosegue. “Un passo verso la voglia dei bergamaschi di andare oltre”, per Sofia Goggia. “La vetrina internazionale è uno stimolo per il territorio, l’Atalanta è un modello anche per il rafforzamento delle proprie strutture”, rimarca Cristina Bombassei, Chief Corporate Social Responsibility Officer del partner Brembo. Il cantautore Roby Facchinetti, dulcis in fundo, esprime la preoccupazione di tutti: “Lo stadio in cui poter giocare a livello internazionale è il sogno nel sogno per l’Atalanta, ma ne manca l’ultimo: il pubblico che torna a tifare per la Dea”.
Tutti felici per la Champions a Bergamo, me compreso. Ma il fatto che non si possa andare lascia l’amaro in bocca. Perché se è vero che d’ora in poi lo stadio di Bergamo potrà ospitare le partite internazionali, è anche vero che qualificarsi per una terza volta alla Champions League sarà veramente difficile. E sarebbe un peccato aver fatto tutto questo senza che i tifosi abbiano potuto vedere con i loro occhi dal vivo una partita dell’Atalanta allo stadio, partecipando attivamente. Quando si dice: “Andare a Roma e non vedere il Papa”.
….Pensa invece a tutte le squadre che ci sono dietro, che paura che avranno per la prossima stagione di non riuscire, ancora una volta, a superarci e scalzarci dalla zona Champions!