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Altri innesti a sinistra? Giammai, c’è Ruggeri!

Terzino nella Primavera di Brambilla, alla prima uscita precampionato della prima squadra ha propiziato metà dei gol. Alla scoperta di Ruggeri

Alcuni, giornali compresi, l’hanno scambiato per Arkadiusz Reca. Due verifiche ed ecco la rivendicazione dell’assist a Ebrima Colley per il bis dell’Atalanta nel poker della sgambata contro la Pro Sesto, la primissima uscita stagionale di un precampionato tribolatissimo fra infortuni (Pessina, Miranchuk, Gollini) e covid (Gollini, Palomino, Zapata). No, non poteva essere il polacco, che mai e poi mai ha un incarnato capace di una simile abbronzatura. Invece l’autore della pennellata per la frustata di piena fronte del gambiano era ed è Matteo Ruggeri, firmatario di fatto della metà dei gol nerazzurri a porte chiuse a Zingonia, avendo propiziato con la spizzata-schiacciata su angolo da mancina del Papu Gomez innanzitutto l’apripista di Rafael Toloi sempre in gioco aereo. E dire che è abituato a fare il terzino a quattro, non il pendolino.

RUGGERI, LA SCELTA A SINISTRA. In un reparto che a destra ha aggiunto Cristiano Piccini ad Hans Hateboer dopo aver sacrificato Timothy Castagne sull’altare della plusvalenza di turno, a sinistra dietro Robin Gosens, come tutti i nazionali di rientro impegnato nella sessione mattutina di lavoro specifico, ci sarebbe il solo prestito di ritorno dalla Spal. Poco, secondo gli esperti di calciomercato, che difatti stanno puntando sui sondaggi per l’interista Dalbert, l’accusatore in quota razzismo dei tifosi atalantini trasfertisti a Parma contro la sua (ex) Fiorentina il 22 settembre dell’anno scorso. Ma addetti ai lavori e tifosi, sorpresi dal ruolo di titolare desumibile dagli highlights gentilmente forniti dal club, per converso risolutissimo a negare il tabellino del caso (privacy motivata dai tre casi di positività al tampone, non altro), hanno scoperto anche Ruggeri. Piede rotondissimo, stacco abbastanza notevole, fisico longilineo ma spallato e ben piantato sulle leve. Appena maggiorenne: l’11 luglio ne ha fatti diciotto.

RUGGERI, LA PRIMAVERA DELLA SINISTRA. Non è certo sbocciato solo sabato 12 settembre o è approdato per caso da aggregato alla prima squadra il ragazzo di Zogno, nato a San Giovanni Bianco, ormai azzurrino da tempo e valorizzato in Primavera da Massimo Brambilla come staffettista a mancina (modulo preferenziale, 4-3-3) col telgatese Giorgio Brogni, ora girato alla FeralpiSalò. Fa infatti parte dell’allegra sestina che dal 30 agosto al 5 settembre, a Tirrenia, ha iniziato il nuovo corso dell’Under 20 di Alberto Bollini che deve ancora completare l’iter degli Europei Under 19 interrotto dal maledetto lockdown (anche) del pallone: Islanda, Slovenia e Norvegia avversarie in ottobre; in Irlanda del Nord gironi a novembre e fase finale a marzo 2021. Gli altri sono Roberto Piccoli, centravanti-capocannoniere (8) di Youth League, un altro prospetto come il granitico mastino Caleb Okoli, il jolly (esterno destro basso o mezzala) Davide Ghislandi, la mezzala Manu Gyabuaa e il fantasista Alessandro Cortinovis. Tutti del 2001, tutti fuoriquota di un ulteriore eventuale Trofeo “Giacinto Facchetti”. Se per far numero è stato aggregato anche lui, il più bocia del gruppo, qualcosa deve pur significare.

RUGGERI, QUALE FUTURO A SINISTRA? Dai tempi dell’Under 17 di Giovanni Bosi a oggi, nel vivaio, Ruggeri (QUI il suo cursus honorum dai 16 anni in su) ha messo due palloni in porta sempre a quel livello con 11 assist, di cui ben 4 solo nell’Under 19 di Brambilla e addirittura 3 nelle sole 2 presenze nell’Under 18 di Stefano Lorenzi. Cifre pazzesche per uno deputato – non da Gian Piero Gasperini, finora – comunque a battere i calci d’angolo, specie dal lato sinistro, con una parabola che non perde d’incisività e pericolosità anche se e quando non è a rientrare. La botta non gli manca, forse frenata dall’altruismo, riconosciutogli affettuosamente e simpaticamente dal buon Ebrima, due anni di più e una lussureggiante gavetta altrove davanti. Lui, Matteo, no. Lui rimarrà, da pendolare tra il campo della Primavera e il Principale del Centro Sportivo Bortolotti. In teoria, finché emergenza sanitaria sarà, i due gruppi squadra, come tutti gli altri, avranno spazi e percorsi rigidamente separati. In bocca al lupo, quindi. E quanto alla dirigenza, altro che Dalbert: se si apre una falla sulla corsia, la soluzione è già in casa. Bell’e fatta.

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3 anni fa

Speriamo bene per lui!

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3 anni fa

per tutti quelli che dicono che l’Atalanta è solo fatta di stranieri e non lancia più i suoi giovani. Leggano questo articolo e al d la delle lodi fatte a Ruggeri si facciano un’idea di cosa c’è che bolle in pentola. Chiaro che non tutti possono giocare in prima squadra subito e andranno a farsi le ossa fuori come melegoni, bastoni, kulusewsky etc, e soprtutto come lo svedese se hanno ambizioni di bruciare subito come razzi piuttosto di fare una lunga carriera di luce propria. I cavalli di ritorno come Djimsiti o De Roon dimostrano che cosa sia la grandezza… Leggi il resto »

Attilio Varischetti
Attilio Varischetti
3 anni fa

per tutti quelli che dicono che l’Atalanta è solo fatta di stranieri e non lancia più i suoi giovani. Leggano questo articolo e al d la delle lodi fatte a Ruggeri si facciano un’idea di cosa c’è che bolle in pentola. Chiaro che non tutti possono giocare in prima squadra subito e andranno a farsi le ossa fuori come melegoni, bastoni, kulusewsky etc, e soprtutto come lo svedese se hanno ambizioni di bruciare subito come razzi piuttosto di fare una lunga carriera di luce propria. I cavalli di ritorno come Djimsiti o De Roon dimostrano che cosa sia la grandezza… Leggi il resto »

Atad
Atad
3 anni fa

sarebbe bello che Gasperini lo lanciasse in prima squadra, in fondo tutti gli allenatori, anche quelli delle squadre più grandi, lanciano giovani, se meritevoli

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3 anni fa

Troppo fragile in copertura….

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3 anni fa

MI chiedevo infatti chi era il numero 40 che ho visto negli highlights, … quindi era lui? ? mìa cunusìt!

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