Sul palco del Festival dello Sport, il tecnico dell’Atalanta ha commentato alcune frasi dette da dirigenti e giocatori nerazzurri

Un Gian Piero Gasperini a ruota libera. Sul palco del Festival dello Sport, il tecnico dell’Atalanta ha commentato alcune frasi pronunciate da dirigenti e calciatori nerazzurri.

SULLA FRASE DI PERCASSI “Chi non vuole seguire l’allenatore può andare a casa. L’allenatore è forte e deve essere seguito”. “Fu detta prima della gara contro il Palermo, il momento più difficile della mia gestione. Perdemmo contro i rosanero e poi ci fu il Crotone e già li feci delle scelte diverse rispetto alle precedenti partite inserendo elementi nuovi e fu la prima svolta. Fu un frangente pesante”.

SULLA FRASE DEL PAPU “Sarei finto se dicessi che mi piace tutto di lui, come sicuramente non tutto quello che faccio io piace a lui: io amo mio padre, ma certe volte lo ammazzerei”. “Con Gomez non è sempre stato rose e fiori. Ci sono stati momenti di confronto abbastanza vivaci, ma il Papu, oltre che essere un grandissimo giocatore, ha valori forti e alla fine sia io che lui abbiamo sempre cercato di lavorare per l’Atalanta. Il primo anno tendeva ad allenarsi poco perché nella sua cultura era così, mentre oggi è un highlander, non salta un allenamento. Ma, a parte l’inizio, in questi cinque anni sono stati rarissimi i momenti di frizione. Anzi, è stato un aiuto incredibile nel rapporto con i compagni sopperendo anche a delle mie lacune”.

SULLA FRASE DI PALOMINO “Gasp è un pazzo, ma è bellissimo così. Il suo calcio parte da un’idea semplice: attaccare. Certo è rischioso, ma tanto lui non cambia a prescindere dall’avversario”. “José aveva altre abitudini, ma lui è l’esempio che nonostante avesse un concetto diverso di calcio, si sforza a provare un calcio diverso. Il suo credo era quello di difendere, attaccarsi a un uomo con la sua partecipazione ridotta e io invece gli chiedevo di andare oltre le sue qualità migliori. Non era facile, non era giovanissimo quando è arrivato e incidere sulle loro abitudini era difficile. Invece, ancora oggi, è straordinario. Apprezzo molto quello che fa, è cresciuto tantissimo”.

SULLA FRASE DI DE ROON “Se Gasperini non ci allenasse come ci allena, non saremmo mai riusciti a colmare il gap con chi tecnicamente parlando è di un altro livello”. “Io ho sempre pensato che la nostra squadra sia composta da giocatori di ottimo livello tecnico. Per troppo tempo ci hanno identificato come quelli che correvano più di tutti e poi si è visto che non era così perché siamo in media. I nostri valori tecnici sono di livello, altrimenti non fai 98 gol in un campionato. Servono condizione, capacità atletiche, ma anche qualità tecniche. Globalmente lì si può crescere sempre. La mia idea di calcio è sempre stata quella di coinvolgere tutti nella costruzione o nella difesa e credo che ci sia stata molta applicazione da parte loro. Noi ci alleniamo moltissimo con la palla, non ci sono mai allenamenti senza quella. Poi chiaro che completiamo i lavori che facciamo anche con esercitazioni a secco, ma la base è sempre con la palla”.

SULLA FRASE DI GRITTI “Nella vita nascere nove mesi prima o dopo fa molta differenza. La stessa differenza che c’è fra un vecchio e un giovane”. “Lui su questo gioca un po’, ma io ho le ginocchia migliori delle sue (ride, ndr). Ma è un compagno di avventura incredibile, ogni tanto mi ha fatto anche gol. E’ un collaboratore straordinario non solo per le conoscenze di calcio, ma è un riferimento per lo spogliatoio. Ed è un altra di quelle persone come il Papu che va a tappare i momenti di difficoltà: sono fondamentali e vanno oltre le capacità sul campo”.