Il fuoriclasse bianconero ha già lasciato il ritiro della nazionale portoghese: quarantena a Torino dopo il regolare permesso. Ecco il protocollo
Cristiano Ronaldo farà la quarantena da contagiato dal Coronavirus nella “sua” Torino. Dopo aver lasciato il ritiro del Portogallo, il giocatore, dopo l’esito del tampone che ieri l’ha isolato dal gruppo squadra, ha trovato il modo di raggiungere l’aeroporto di Caselle dov’è atteso con un “volo sanitario” a dispetto dei protocolli che vieterebbero spostamenti e viaggi a chiunque sia trovato positivo.
RONALDO, QUARANTENA A TORINO. La positività di CR7, che non denunciando alcun sintomo in realtà sta benissimo, ha ovviamente costretto il resto della sua Nazionale a sottoporsi ai test di controllo stamattina, tutti con esito negativo. Abbandonata quindi in seguito alle indiscrezioni di A Bola il ritiro di Cidade do Futebol in attesa di Portogallo-Svezia di stasera in Nations League, sicuramente con l’assenso delle autorità sanitarie locali, il fuoriclasse della Juventus è ora impegnato in una corsa contro il tempo per il rientro in campo: l’isolamento è di 10 giorni, al panel della Uefa va comunicata la negatività una settimana prima della partita col Barcellona del 28 ottobre.
LA QUARANTENA DI RONALDO: PAROLA ALL’ASL. L’Asl di Torino, secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport nell’edizione web, ha confermato la notizia precisando per bocca del dirigente Roberto Testi la procedura attivata sul giocatore: “La normativa prevede la possibilità che venga effettuata una richiesta di volo sanitario da denunciare all’Usmaf, l’Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera – la spiegazione -. Ronaldo ha il diritto di volare con un aereo privato, anche con il suo personale: non ne è necessario uno speciale. Il viaggiatore viene trasportato con un’ambulanza privata a casa. Per 10 giorni dovrà rimanerci senza potersi allenare”.