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Dea, compleanno amaro. Fatti un regalo vincendo in Champions League

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Nessuna torta di compleanno per l’Atalanta che, nel giorno dei 113 anni, capitola 4-1 al San Paolo contro il Napoli

Doveva essere un giorno di festa, ma non lo è stato. La centesima in nerazzurro di Sportiello, il compleanno di Miranchuk, il ritorno di Ilicic e soprattutto le 113 candeline che l’Atalanta spegne oggi, erano tutti ingredienti di una succulenta torta che invece non sarà mai tagliata. La formazione allenata da Gian Piero Gasperini torna dal San Paolo con una pesante sconfitta contro un Napoli che ha sovrastato la Dea in ogni angolo del campo.

NAPOLI SUPERIORE. C’è poco da dire. I numeri dicono che la squadra di Gattuso ha segnato di più, calciato maggiormente, si è difesa meglio e ha fatto girare palla in maniera intelligente ed educata. Negare la superiorità partenopea, sarebbe da stupidi. Non è ammissibile però che l’Atalanta si trasformi da cigno in anatroccolo in poco tempo e, soprattutto, appaia quasi incapace di reagire. I primi tre gol sono arrivati praticamente in rapida successione dopo che il Napoli era già andato più volte vicino al vantaggio.

DEMERITI ATALANTA. Trovare qualcuno da salvare è quasi una mission impossible, anche se Gomez è stato l’unico a provarci. Per il resto in difesa sono stati commessi errori abbastanza gravi, sulle corsie laterali è mancata la consueta brillantezza, in mezzo non si è vista la quantità. Forse, considerando la coppia Ruiz-Bakayoko sul fronte rivale, sarebbe stato più opportuno un giocatore con le caratteristiche di Freuler piuttosto che Pasalic, ma nel disastro generale probabilmente sarebbe cambiato poco o nulla.

NOTE POSITIVE. Seppur lontanissimo dalla miglior condizione, il fatto di rivedere in campo Josip Ilicic è l’unica nota positiva del cupo pomeriggio. Sullo sloveno c’è ancora molta ruggine, che si toglierà solamente giocando e ritrovando il ritmo partita, ma il fatto di esser riuscito a compiere questo importante step dopo il molto tempo trascorso lontano dai campi.

CHAMPIONS. Ora la testa deve però andare alla Champions League. Mercoledì ci sarà il debutto contro il Midtjylland e sarà necessario resettare velocemente al fine di non effettuare una partenza come quella di Zagabria nella scorsa edizione.

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