Uno dei rappresentanti dell’attaccante milanese analizza il momento del ragazzo
Classe ’98 e autore di una partenza di fuoco con la maglia della Reggiana in Serie B, Simone Mazzocchi è attualmente uno dei tre capocannonieri in cadetteria. CalcioAtalanta.it ha contattato in esclusiva Sebastiano Salaroli, suo rappresentante in coabitazione con Graziano Battistini. Ne abbiamo approfittato anche per domandargli di altri suoi assistiti con un passato nerazzurro.
Salaroli, l’inizio di stagione sta andando oltre ogni rosea aspettativa, se non altro perchè parliamo di un esordiente nella categoria. Immaginiamo il morale sia altissimo sia in voi che nel ragazzo.
“Si, ma sentendo lui ha chiaro che non ha fatto niente. Ha ripreso la stagione dall’ottimo rendimento che aveva avuto con il Sudtirol fino al momento dello stop del campionato”.
Molti addetti ai lavori nei mesi scorsi lo avevano descritto come un calciatore da vedere con curiosità nella cadetteria dopo due anni ottimi a Bolzano. Quanto è stata importante la parentesi biancorossa, anche alla luce delle difficoltà avute a Siracusa?
“Fa parte di un percorso di crescita, anche perché è giusto avere delle difficoltà e fare i conti con la realtà una volta passati tra i professionisti. Molti in passato avevano mosso delle critiche nei suoi confronti perché a loro giudizio “non faceva gol”. Tante volte bisogna però andare a analizzare il perché del tutto”.
Pur non essendo un gigante risulta davvero letale per lettura delle traiettorie e furbizia nello sfruttare gli errori della difesa avversaria.
“Sa attaccare la profondità, ha un’ampia gamma di movimenti, è un vero e proprio attaccante moderno. Riesce perfettamente a adattarsi al calcio di oggi e ha imparato anche a essere un po’ più egoista, visto che in passato era solito correre sin troppo per gli altri”.
L’Atalanta ha un diritto di recompra concordato tempo fa con il Sudtirol, che detiene il cartellino. Ci sono segnali relativi al fatto che da Bergamo possano sfruttare questa opzione?
“Il campionato è iniziato da poco. E’ un possibile futuro patrimonio dell’Atalanta, ma la società farà le sue valutazioni a fine stagione”.
Ora l’obiettivo è quello di migliorarsi, complice anche la grande unità di intenti che mostra da fuori questa Reggiana?
“Sì, ha l’obiettivo di crescere ogni giorno, hai detto bene. Ho conosciuto pochi altri ragazzi così, è un vero professionista che mette tutto se stesso nel lavoro quotidiano”.
In Primavera giocava con il difensore Gatti, ora anch’egli a Reggio. Finora ha giocato solo qualche secondo a Ascoli, arriverà anche il suo momento?
“Riccardo ha avuto la sfortuna di non svolgere la preparazione, in più c’è stato il Covid che ne ha rallentato la crescita atletica. Ci sarà bisogno anche di lui, a maggior ragione in una stagione che avrà tutte le complicazioni extracampo che conosciamo”.
Voi assistite anche Tiziano Tulissi, coetaneo di Gatti che sta facendo benissimo a Modena. Decisiva è stata la posizione che gli è stata disegnata?
“Mignani ha trovato la sua posizione ideale. Giocare tra le linee gli sta facendo molto bene e a Modena ha trovato l’ambiente giusto”.
Fa parte della vostra scuderia anche Salvatore Molina, tornato in A dopo aver raggiunto la seconda promozione in carriera. Stroppa punta su di lui e lo ha dimostrato anche spostandolo di ruolo pur di farlo giocare, ora l’obiettivo è provare a stabilirsi con continuità nella massima serie?
“Molina è stato frenato da tanti, troppi, infortuni. Ha però dimostrato dopo essersi ripreso di essere un giocatore valido, andando in doppia cifra a livello di assist sia a Avellino che a Crotone. Tanti pensavano fosse il classico giocatore di categoria in B, ma non è così. Ha anche grande duttilità, come ha dimostrato ultimamente quando schierato da mezzala. E’, come Mazzocchi, un grande lavoratore. Sin dai tempi della Primavera era spesso indicato come un calciatore che partiva dietro nelle gerarchie, comunque non come uno dei migliori talenti della sua annata. Eppure ha sempre fatto bene ovunque”.
Assieme a Battistini ha curato l’estate scorsa il passaggio di Guilherme Arana all’Atalanta. Per quanto sia senza dubbio un giocatore valido non si è ambientato mai del tutto a Bergamo. Poteva essere aspettato di più?
“Che un giocatore che viene dall’estero si debba inserire è assodato negli schemi di Gasperini è assodato. Era quello che gli serviva, ma poi lui ha fatto la scelta di tornare in Brasile e giocare con continuità”.
A Sebastiano Salaroli va un ringraziamento per la disponibilità
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