La cinquina in Coppa Italia nel 2004-2005 alla Juventus resterà per sempre nella storia dell’Atalanta. Auguri speciali ad Andrea Lazzari
Anche lui, quando ormai non era più atalantino da tempo, può dire di aver battuto il Liverpool a domicilio. Era il 4 ottobre 2012, Europa League, in panchina Francesco Guidolin: un paio d’assist nel trionfo per 3-2, per l’1-1 by Totò Di Natale e il sorpasso con l’autogol di Coates causato da una sua punizione. Ha coltivato l’hobby del beach soccer
giocando nella squadra amatori azzurra e sognato di diventare un surfer professionista, dopo essersi invaghito delle onde delle Barbados e Fuerteventura. Andrea Lazzari, bergamasco del Villaggio degli Sposi, si è ormai legato a Senigallia, la città della moglie Elisa dove sta crescendo la figlia seienne Emma e dal dicembre dell’anno scorso fa il jolly della locale Virtus, Eccellenza marchigiana, memore dalla cinquina in due partite in Coppa Italia alla Juventus nell’inverno 2004-2005, edizione in cui riuscì nell’impresa, da fantascienza per una mezzala, di laurearsi capocannoniere della competizione grazie alla nona sinfonia complessiva. Oggi, allo spegnimento delle 36 candeline, il mancino cittadino tinto del nerazzurro Atalanta a vita può dirsi un uomo realizzato e felice, con la prospettiva di ripartire dal basso magari da dirigente.
LAZZARI, LA CINQUINA ALLA JUVE. Il festeggiato del 3 dicembre in prima squadra è transitato per tre sole stagioni, tra 2003 e 2006, due in B con la serie A in mezzo, tra Andrea Mandorlini, il suo subentrato Delio Rossi e il primissimo Stefano Colantuono. Facendosi tuttavia ricordare per l’exploit in premessa, chiudendo ai quarti con l’Inter una vicenda da superbomber (9 in 8 partite): erano gli ottavi di andata a Bergamo (2-0) il 19 novembre 2004 e di ritorno (3-3) al “Delle Alpi” il 13 gennaio 2005.
LAZZARI, ALZATI E… SEGNA. Mezzala che con la presenza di Michele Marcolini e Antonino Bernardini (più Alex Pinardi) giocava anche da trequartista se non da punta aggiunta, quando davanti c’erano Igor Budan, Gianni Comandini (suo compare sull’onda…), Luca Saudati e Giampaolo Pazzini (nella seconda metà di stagione nella massima serie Stephen Makinwa, quindi Nicola Ventola e Riccardo Zampagna), Lazzari esordisce il 24 ottobre 2003 a Verona dove l’avrebbe risolta in prima persona il 14 gennaio 2006. Il 22 settembre 2004 il debutto in A nel 2-3 con l’Inter; il primo maggio 2005, nel ko con le Zebrette, sua futura squadra, il battesimo del fuoco col fondo del sacco in A.
CAGLIARI, FIRENZE, UDINE… E IL RESTO. Dopo 80 presenze e 15 reti (450 e 44 da pro) in nerazzurro, di cui 12 e 10 nel trofeo della coccarda e 30 e 4 nella seconda annata cadetta, Lazzari tra il 2006 e il 2008 fa la gavetta in prestito a Cesena, Piacenza e Grosseto (sotto Stefano Pioli) approdando poi al Cagliari, dove Massimiliano Allegri lo valorizza e Roberto Donadoni lo striglia a dovere. Vi rimane fino al 2011 venendo pure convocato qualche volta in Nazionale dal ct Cesare Prandelli. Il cartellino passa alla Fiorentina dal 2011 al 2015, ma in mezzo ci sono due corsette a titolo temporaneo nell’Udinese tra 2012 e 2014 cavandosi pure lo sfizio di battere i Reds ad Anfield Road. Carpi, Bari, Pisa e Fano in chiusura di carriera ai piani nobili, anche se sta proseguendo nel Regionale, con la bacheca a ospitare la sola Coppa Italia Primavera 2003. In maglia Atalanta, of course. Tanti auguri.
Auguriiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!