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Dal Papu alla MaMi: Malinovskyi e Miranchuk vogliono la maglia

I due centrocampisti nerazzurri scalpitano per giocare dal 1′ al 90′ e abbonarsi all’area piccola

Se c’è una cosa che pare essere assodata, è che l’Atalanta non è più Gomez-dipendente, e il mister l’ha sottoscritto al termine della vittoria contro la Fiorentina. Un tris, qualcosa di simile a una goleada se si guardano gli ultimi risultati della Dea in Serie A.

MALINOVSKYI. E non è un caso forse se due dei tre gol sono arrivati da calcio da fermo, non certo un’abitudine recente dei nerazzurri, proprio grazie all’ingresso in campo di Malinovskyi dal 1′. Il fantasista ucraino ha scaraventato la sfera proprio lì, sopra l’unica pedina viola inchiodata al suolo-Amrabat-dimostrando ancora una volta le sue doti di mancino. E il terzo gol di zucca di Toloi è arrivato sugli sviluppi di un corner, dopo l’abile sponda di Djimsiti. Già, i corner, avete tenuto il conto di quanti angoli il numero 18 e i colleghi hanno guadagnato domenica pomeriggio? Ben 11 (e solo 2 i fiorentini!).

MESSI ALL’ANGOLO. Ma è anche la qualità dei calci dalla bandierina a saltare all’occhio: Romero e i difensori hanno sfiorato a più riprese la testata vincente davanti a un Dragowski impegnatissimo e reattivo. Merito della precisione del battitore ucraino, che ha dosato la giusta potenza a ogni sfera creando occasioni da gol raramente viste col capitano in corner. Adesso il ventisettenne è pronto a scendere in campo da titolare anche contro la Juve e, dopo il primo gol in A stagionale, è pronto a battere il record mai infranto dei 9 gol a stagione.

MIRANCHUK. E insieme a lui, in campo a Zingonia, è tornato Aleksey Miranchuk, guarito dal coronavirus e pronto a mettersi in gioco. Il russo dal gol facile non vede l’ora di vestire la maglia e bucare la rete, e non solo in spezzoni di gara: l’Atalanta dal triplo impegno ha bisogno di lui, che l’hanno scorso ha scritto il suo nome sui tabellini in patria una dozzina di volte. La sua media-gol parla, a segno ogni 26’, gareggiando dalla panca con il cecchino Muriel. E adesso che anche Zapata sembra rinascere sotto rete, il mister ne ha di alternative. Per un Papu che va, c’è una Ma-Mi pronta a farsi in quattro.

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Ezio
Ezio
3 anni fa

Se siamo arrivati così in alto lo dobbiamo a:
1 Percassi
2 Gasperini
3 Papu Gomez

Se le strade dovranno dividersi forse sarà meglio così , anche se è un peccato che il Papu non resti fra noi .
Comunque per sempre grazie …..vederlo giocare nelle giornate al top è uno spettacolo x gli estimatori del bel calcio
Grazie comunque Alejandro

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3 anni fa

Non ne sono all altezza.

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3 anni fa

Perché quando entrano in campo sono a petto nudo

Giovanni
Giovanni
3 anni fa

Un detto insegna che: morto un Papu ….. se ne fa un altro.

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3 anni fa

2 goal ciascuno contro la rubentus… E tutti muti… ???

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3 anni fa

Miranchuk. Date la maglia a quest’uomo!

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3 anni fa

Malinovsky al di là del tiro ha forse il piede migliore della squadra. Penso ai corner, ai passaggi smarcanti. Ed ha grande visione di gioco. Non ha il passo di Ilicic e Gomez, raramente salta l’uomo e perde spesso la palla. Ma in termini di capacità di verticalizzare e cambiare il gioco è il migliore in rosa.

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