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Nato oggi: Pizzi, testimone della prima vittoria corsara sulla Juventus

Nato oggi 82 anni fa Francesco Pizzi, un jolly fermato dalla nefrite appena ventitreenne. Testimone della prima vittoria sul campo della Juventus

A comprometterne la carriera, veloce come un lampo, la nefrite. Altri tempi. Prima di fare il dirigente industriale sparendo dai radar del pallone. Francesco Pizzi, nato oggi 82 anni fa, il 17 dicembre 1938, è passato come una meteora nella storia dell’Atalanta. Non aveva nemmeno un ruolo fisso, a dire il vero. La sua vicenda di prodotto delle giovanili, stando agli almanacchi, è lunga 21 partite di cui 2 di serie B, comprese tra il primo marzo 1959 in cadetteria a Taranto e il 3 settembre 1961 in A, a Bergamo contro il Venezia. In quest’ultima, la sua ultima coi colori della sua città natale, segnò pure Mino Favini, futuro guru del settore giovanile, nel 3-1 finale. E di là, sulla panchina, c’era Carlo Alberto Quario, il primo mister della Dea in Europa, quella della triplice sfida allo Sporting Lisbona nella Coppa delle Coppe del ’63.

LA METEORA PIZZI E LA MONETINA. Pizzi, che giocò solo con l’austriaco Karl Adamek e Ferruccio Valcareggi come allenatori, il 6 aprile del 1960 fu testimone dell’esito di un quarto secco di Coppa Italia deciso dalla monetina. In casa della corazzata bianconera di Carlo Parola, Umberto Colombo, guardacaso atalantino dall’anno dopo per vincerci la Coppa Italia del ’63, scelse il verso giusto, Livio Roncoli no: ecco come si sparigliò, tra capitani, dopo il 2-2 ai regolamentari (18′ Sivori, 43′ Colombo, 50′ Olivieri, 73′ Marchesi su rigore) e i sei rigori per parte di Antonio Montico per la Juve e Rino Marchesi per i nerazzurri. Allora usava così.

PIZZI, DUE VOLTE CON LA JUVENTUS. Pizzi era curiosamente in campo in un’occasione ancora più storica contro i bianconeri. Precisamente, la prima vittoria del club nello scontro diretto fuori casa, a Torino, il 28 febbraio 1960. L’anno di grazia, da 16 match filati in campionato, del nostro. Segnò Gianni Zavaglio, Sivori e il farmacista Roncoli vennero cacciati per rissa al 63′, dieci minuti dopo la zampata vincente. Lui, il festeggiato di oggi, indossava la numero 4, riservata al mediano destro; il sinistro era Marchesi, il rigorista principe, il centromediano Bengt Gustavsson, le mezze ali Humberto Maschio e Pierluigi Ronzon. Una fetta di storia è anche di Francesco Pizzi, 21 senza segnare mai.

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