Da Canale Sassuolo l’introduzione alla sfida di domani vista dall’Emilia

Atalanta-Sassuolo di domani si preannuncia sfida ricca di possibili contenuti interessanti, anche alla luce dell’ottimo gioco che ambo le squadre hanno dimostrato di saper sviluppare negli anni. Per capire meglio il punto di vista in merito proveniente dalla sponda emiliana in vista di questo match abbiamo contattato Gabriele Boscagli di CanaleSassuolo.it, portale che segue da vicino le vicende della f0rmazione allenata da De Zerbi.

Rispetto alle passate stagioni quello che sembra dare quel qualcosa in più a Magnanelli e compagni sembra essere una maggiore organizzazione difensiva, come si può evincere anche da alcuni numeri…

“Sono migliorati i singoli come concentrazione e solidità di squadra. L’ultimo precedente vide l’Atalanta vincere abbastanza facilmente per 4-1 e ancora non era il Sassuolo che molto bene ha fatto nel post-lockdown. Penso che lo stesso De Zerbi abbia effettuato alcuni step di maturazione sotto alcuni aspetti e quindi, forse, rispetto agli incontri precedenti molto favorevoli alla Dea potrebbe esserci un esito diverso”.

Mai come quest’anno sarà sfida di alta classifica per due squadre che vivono in un momento top dell’intera storia del club. Come si vive questo momento magico dalle vostre parti e che consapevolezza dei propri mezzi c’è?

“Chiaramente è un campionato molto competitivo, in cui arrivare a conquistare un piazzamento europeo sarà molto difficile. Le speranze però ci sono tutte, anche perchè l’ambiente è al terzo anni di lavoro con questo allenatore”.

Il fatto che per vari motivi Boga e Djuričić non siano così performanti ultimamente può aumentare le chance del Sassuolo in vista del piazzamento che ricoprirà a maggio?

“Si, a questa cosa ho pensato anche io nei giorni scorsi. Va anche detto che in qualche situazione ci sono stati calciatori che hanno giocato al loro posto e fatto bene, vedì Traorè. Ultimamente aveva perso qualcosa per strada, ma si è fatto trovare pronto quando De Zerbi gli ha ridato più minutaggio”.

Visto da fuori come valuti il 2020/21 dell’Atalanta relativamente al percorso compiuto fino al mini-stop natalizio?

“La vedo leggermente più vulnerabile, nel senso che negli anni passati era quasi scritto il destino della partita quando si andava a Bergamo o la Dea faceva visita al Sassuolo. I nerazzurri hanno comunque fatto risultati importanti anche in Champions, dimostrando di essere una realtà ormai consolidata in tutti i contesti”.

Chiudiamo con un focus sul settore giovanile. Se l’Atalanta ha storicamente la tradizione del vivaio, va sottolineato come anche il Sassuolo lavori bene e investendo tanto sui propri giovani, magari prendendoli anche in ottica prima squadra in operazioni di mercato. Spiegaci come lavorano i neroverdi in tal senso…

“La crescita del settore giovanile nasce non molti anni fa, perchè ovviamente la dimensione societaria non era la stessa. Palmieri e il suo staff hanno anche lavorato su calciatori già formati, vedi Scamacca, che vinse un Viareggio e fece qualche mese in Primavera. C’è infatti una politica di investimenti su vari giovani che non nascono nel vivaio ma che oggi sono nel giro dell’Under 21 e risultano tutti calciatori di prospettiva. Credo che in futuro, ad ogni modo, si proverà a portare verso la prima squadra sempre più giovani fatti in casa…”