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A Zingonia col sorriso: Gasperini guarda al futuro. Nerazzurro. E a vita

Il sorriso ritrovato a Zingonia dopo la dolorosa separazione dal Papu Gomez è uno squarcio sul prossimo futuro: Gasperini studia da nerazzurro a vita

Una risata che la dice lunga. Anche su cose che solitamente avrebbero chiamato a gran voce soffiati e vibrati di un intercalare unico, tra mimica “Mister, ha visto? Quel nome non gliel’abbiamo più fatto. Siamo stati bravi”. “Eh, in conferenza stampa no, adesso sì!”. Un dialogo semiserio, che perciò negheremo sia mai avvenuto davvero. Chissà. L’innominabile in questione, il Papu Gomez, è una questione superata. Chiusa. Gian Piero Gasperini sarebbe passato anche sopra all’ammutinamento, la società alla separazione in casa dovuta a prospettive e modo di essere ormai divergenti certamente no. La bandiera ammainata sventolerà presto su un altro pennone, senza troppi arrivederci e qualche grazie di prammatica per aver garrito alla brezza rigenerante del nuovo corso che dura ormai da quasi cinque anni. L’artefice in panchina dell’Atalanta da sogno, invece, resta dov’è, probabilmente a vita. E immagina già quel che sarà. Ripartendo dal collettivo.

GASPERINI: IL SORRISO E’ IL COLLETTIVO. Il Gasp-pensiero sul presente e sul futuro ormai ha fatto tabula rasa di personalità a pelo d’erba in grado di tenere testa alla sua. Non ce lo si può permettere, perchè come ripete stesso l’interessato “bisogna guardare avanti, anche dopo il 2-2 in rimonta di Bologna dove ci siamo piaciuti un po’ troppo”. Un modo per rispondere a chi gli aveva amichevolmente tirato le orecchi per quel doppio cambio Ilicic-Miranchuk Muriel-Zapata entro l’ora di gioco prima di perdere per strada un paio di punti. Il senso dei 32 denti spalancati nel sorriso fin dall’ingresso mattutino al Centro Sportivo Bortolotti va ben oltre la consapevolezza di essere rimasto il padrone unico della situazione. Padrone di tutto tranne che di aprire il portafoglio, sia ben chiaro. Padronissimo, nondimeno, di enucleare dal botta e risposta con stampa e tv la filosofia da qui a non si sa quando: “I complimenti ai singoli non sono il mio compito. Possiamo parlare della difesa come punto fermo, di un Freuler straordinario, di Hateboer, Gosens e De Roon che ci sono sempre stati e ci saranno sempre, delle giornate sì di Zapata, Muriel, Ilicic o Pessina davanti: a vincere è il collettivo”.

GASPERINI A VITA, O POCO CI MANCA. Punto e a capo, perché l’esaltazione del gruppo, dopo i gradi persi sul campo dal capitano che fa spazio ai tre “a pari merito” di cui parla da settimane l’allenatore (Toloi, Freuler, De Roon), è il punto d’arrivo della dolorosa vicenda legata al folletto bonaerense che accende tuttora la fantasia dei tifosi e, al contempo, quello di partenza per l’Atalanta già in cantiere per rinnovarsi senza mai rinnegare i propri princìpi. Se oggi s’è aggiunto in corsia Joakim Maehle sulla lunga scia di Timothy Castagne e dell’altro ex Genk Ruslan Malinovskyi, in estate il ricambio dalla cintola in su sarà Viktor Kovalenko in libera uscita dallo Shakhtar, ex nemico nel girone di Champions League alla primissima partecipazione. Ma più di tutto conta che il comandante in capo abbia la testa sgombra da dissidi, rivalità, retropensieri come li chiama lui e menate varie, perché evidentemente a Zingonia gli atteggiamenti da primadonna non vanno giù ad anima viva. L’ambiente e l’aria che si respira è tutto. Diceva Emiliano Mondonico: “In sede si capiva che aria tirava fin dall’umore della Carlina alla reception”. Oggi lo si capisce dal broncio o dal sorrisone del Gasp. E da quelle parti le facce, ma forse perfino muri e cancelli, sembrano dire che la bufera ha lasciato posto al sereno. Con elogi continui al club: “Aver avuto Maehle in anticipo significa che c’è convinzione che i colpi utili alla causa vadano programmati per tempo, altro che arrivi all’ultimo giorno del mercato”. Più sintonia di così, nemmeno un canale satellitare.

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Frank
Frank
3 anni fa

Gasparini è una persona intelligente …….aver preso una decisione così dolorosa ……contro il Papu (era uno dei suoi preferit) non sia stato facile ……ma per il bene della Dea ha dovuto farlo e penso che sia stata la scelta più giusta…… il ribelle si era montato un poco tropo la testa…..è vero che lui ha dato molto all’Atalanta…..ma pure Bergamo e la Dea gli hanno ridato molto…..anzi moltissimo…….nella storia è stato forse il giocatore più coccolato…….e poi cari esperti ……Gasparini ogni volta che deve fare la formazione gli verrà il mal di pancia……dovendo lasciare in panchina dei campioni……cosa che a… Leggi il resto »

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