Dopo la roboante cinquina sporca al Sassuolo, nella seconda partita casalinga di fila l’Atalanta non dovrà prendere la sfida sottogamba: Bologna docet
Alla terza emiliana di fila dopo Bologna e Sassuolo, l’Atalanta al cospetto del Parma deve combattere contro un unico ostacolo: non dimenticare la lezione del “Dall’Ara”, con quel 2-2 che continua a rimanere indigesto. Per il salto di qualità e quello consequenziale in classifica, secondo L’Eco di Bergamo, i nerazzurri dovranno evitare di prendere l’impegno sottogamba al cospetto di un avversario annoverabile tra le pericolanti.
PARMA COTTO? LA LEZIONE DI BOLOGNA. I ducali sono reduci tra un tris di battute d’arresto consecutive e hanno racimolato solo 3 dei 12 punti complessivi negli ultimi sei turni, andamento traballante che ha messo sul girarrosto l’allenatore Fabio Liverani. E senza Iacoponi, Osorio, Grassi (ex come Colombi, Cornelius, Kurtic e l’altro infortunato Scozzarella), Kucka e Gervinho, per una squadra comunque abituata a proporsi senza barricate, è come aver fuori più di metà del proprio potenziale.
PARMA DEBOLE, DIPENDE DALL’ATALANTA. Conteranno l’approccio e l’intensità dei titolari rigorosamente confermati (al netto del cambio tra lo squalificato Cristian Romero e il recuperato Rafael Toloi) da Gian Piero Gasperini, insomma. Perché l’onere di fare la partita è comunque fra i piedi della contendente più forte. Anche se dietro quella debole, leggi 28 gol subìti e 13 fatti con 7 partite su 15 a secco, rischia di stagliarsi l’ombra di Bologna.
Partite facili non ce ne sono più
ASFALTIAMOLI!