Il grande Figlio del Vento, Claudio Paul Caniggia, festeggia i suoi 54 anni. Ma ci sono anche i “gemelli” Cavasin e Messina, Valoti, il portiere Ivan e il prestito Carraro
119 partite e 31 palloni nel sacco non si dimenticano. Così come la chioma bionda al vento, di cui il soprannome lo voleva figlio, e l’attitudine a sfrecciare più veloce dei difensori. 54 candeline e non sentirle, sposo turbolento di Mariana Nannis (da cui ha divorziato) e padre di Alexander, Charlotte e Axel, Claudio Paul Caniggia, protagonista (1989-92) dell’epopea dell’Atalanta di Emiliano Mondonico, di Piero Frosio e di Bruno Giorgi, fino ai quarti di finale di Coppa Uefa (7 presenze totali in due edizioni, ko contro lo Spartak Mosca col Mondo) contro l’Inter nel 1991, si sarebbe in seguito concesso il gran ritorno per aiutare Giovanni Vavassori a riguadagnare la serie A alla fine del secolo. Ma il Pajaro, il compagno d’attacco ideale del brasileiro Evair, tifoso del Boca Juniors cresciuto nel River Plate per poi giocare nella squadra del cuore dopo Verona, Roma e Benfica, prima di chiudere con Dundee, Rangers e Qatar SC ritirandosi trentasettenne salvo un ritorno fugace nei semipro del Wembley nove anni fa, non è l’unico dei compleanni nerazzurri di oggi, sabato 9 gennaio. Ci sono anche i gemelli diversi Alberto Cavasin e Gabriele Messina, a quota 65; Aladino Valoti, 55; il portiere di riserva Andrea Ivan, 48, e il prestito ventitreenne Marco Carraro che a Zingonia ha messo piede solo per la firmetta sul contratto.
CANIGGIA, IL FIGLIO DEL VENTO. Nato a Henderson (provincia di Buenos Aires) il 9 gennaio 1967, il Figlio del Vento Caniggia, vicecampione del Mondo a Italia 90 dietro la Germania con l’amico Diego Maradona, che avrebbe ritrovato in camizeta xeneize, con la Seleccion argentina (50 match, 16 gol) ha all’attivo la Copa America in Cile nel ’91, mentre a livello di club, al netto del contributo alla Dea formato Europa, ha mietuto parecchi successi. Il campionato argentino (1986), quello scozzese (2003), la Coppa di Scozia (2002, 2003), la Coppa di Lega scozzese (idem), la Copa Libertadores, l’Intercontinentale e l’Interamericana (1986). Un grande giocatore, particolarmente vivace fuori dal campo: un mito immarcescibile per i tifosi, tendenzialmente di stanza a Marbella e bersagliato un po’ troppo dagli outing dell’ex consorte dal sapore di spiata e vendetta.
COMPLEANNI ATALANTINI: I GEMELLI DIVERSI. I due del ’56 non potrebbero essere più diversi. Cavasin, difensore trevigiano, terzino destro in primis, si fece la stagione 1977-1978 in serie A agli ordini del neopromosso Titta Rota, 10 presenze più 3 in Coppa Italia. 11 e 4 in B (Bruno Bolchi e Giulio Corsini), 4 e 3 in Coppa Italia col primo) e 2 in C1 (Ottavio Bianchi) tra 1980 e autunno 1981, invece, per Lele Messina, da Crotone, bomber provetto che al piano di sopra non arriverà mai. In comune, tra le loro due squadre, gente come Cico Festa, Tonino Rocca e Augusto Scala. Il veneto, Silea, Treviso, Avellino, Spal, Verona, Catanzaro, Bari, Cesena e Padova da giocatore, s’è seduto sulle panchine tra le altre degli stessi romagnoli, del Brescia, dei portacolori della Marca (in A), della Samp e del Leyton Orient. Il baffuto calabrese, per anni nello staff della prima squadra e direttore sportivo dal 2004 al 2007, fino a non troppo tempo da si divertiva ancora nella Uisp Amatori Over 40 nel Telgate dei fratelli Selini, a pelo d’erba s’è fatto onore tra Crotone, Trapani, Cavese, Salernitana, Brescia, Modena, Bari, Palermo, Foggia, Cosenza, Virescit, Palazzolo e Pergocrema ritirandosi a 37… inverni.
COMPLEANNI DEL 9 GENNAIO: VALOTI, IVAN E CARRARO. Il nembrese Valoti, che abita a Brembate Sopra, fratello del ciclista Paolo, con la maglia con cui è cresciuto pur tifando Inter ha 1 rete in 15 allacciate di scarpe. Centrocampista di fascia e poi mediano sempre di corsa, esordì in A a Napoli il 22 settembre 1985, allenatore Nedo Sonetti: 7 minuti finali al posto di Mimmo Gentile, a punteggio già deciso (da Renica su angolo di Maradona). A Monopoli in Coppa Italia, il 21 agosto precedente, l’unica gioia personale: Piacenza con Mindo Madonna e poi in quello tutto italiano di Gigi Cagni, Parma, Spal, Sambenedettese, Brescia, Vicenza dov’è nato il figlio Mattia tuttora alla Spal, Verona con Pippo Inzaghi, Lucchese, Cosenza, Palermo, Crotone, Martina e Nuova Albano la vicenda da giocatore, chiusa a 39 anni; da dirigente, 12 anni da direttore sportivo dell’AlbinoLeffe fino al 2016, quindi Cosenza, Sudtirol, Palermo e ora stesso ruolo nella Primavera del Napoli. Ivan, simpaticissimo guardiano dei pali fiorentino, 4 partite in B, 2 in Coppa Italia e 1 in A da riserva di Alex Calderoni, tecnico Stefano Colantuono, tra 2005 e 2007, senza vedere il campo l’annata successiva. Carriera avventurosa: Poggibonsi, Ascoli, Siena, Foggia, Salernitana, Livorno, Fiorentina, Pescara, Mapello, Ibiza-Eivissa, Castelfranco, FiesoleCaldine, Scandicci, Audax Rufina e Ideal Club Incisa ritirandosi a 44 anni. Dal 2010, come preparatore e responsabile del vivaio, collabora con lo Sporting Arno. In coda, il giovane centrocampista Carraro, da Malcontenta di Dolo (Venezia), giovanili con Riva Malcontenta, Padova e Inter (Coppa Italia e campionato Primavera sotto il mapellese Stefano Vecchi tra 2016 e 2017), comprato dalla Dea nel 2018 dopo l’esperienza a Pescara e quindi prestato a Foggia, Perugia e ora Frosinone.
Auguri a tutti ma in particolare a CLAUDIO PAUL CANIGGIA❤️ Ti lovvo??? nel vento!!!!
Tanti auguri di buon compleanno a tutti❤️?? caniggia vola…… ??
CANIGIA VOLA…..