Forse in pochi se lo ricordano, ma l’approdo a Bergamo del Papu Gomez fu davvero in sordina. Con Colantuono niente rose e fiori. Poi si prese la Dea da protagonista
In sordina, con un’incognita sul presente e sul prossimo futuro, cercando di essere di nuovo protagonista. Il dorso di Bergamo del Corriere della Sera vede analogie tra il primissimo approdo all’Atalanta del Papu Gomez e la sua partenza martedì all’ora di pranzo alla volta di Siviglia.
PAPU, DA INCOGNITA A PROTAGONISTA. Quello che sarebbe diventato l’alfiere del nuovo corso nerazzurro targato Gian Piero Gasperini, strappato dai Percassi e dall’allora direttore generale Pierpaolo Marino alla guerra civile ucraina a settembre 2014 quand’era ancora un tesserato del Metalist Kharkiv, all’inizio a causa di una condizione approssimativa e delle incomprensioni con Stefano Colantuono sembrava la controfigura dell’aletta tutto pepe ammirata al Catania.
IL PAPU AL CENTRO DEL VILLAGGIO. L’argentino, rimarca ancora il Corsera bergamasco, è stato al centro del villaggio fino a un paio di mesi fa, prima dei noti dissidi con allenatore e proprietà. Punta pura, poi tuttocampista e jolly, sempre a disposizione e in campo anche mezzo infortunato. La piccola slavina del Mitdjylland, col primo e unico gran rifiuto al Gasp, s’è trasformata in valanga. Adios, chiosa il quotidiano cittadin0.
Grande giocatore MA I CAPITANI SONO ALTRA COSA
Avete però bucato la notizia sul video di addio del Papu. Ne son venuto a conoscenza dalla stampa nazionale. E’ già molto ex….
Il Papu è patrimonio di Bergamo e dei bergamaschi per sempre nella storia della Dea
Basta Gomez ormai e’ un ex