«La rivolta degli schiavi»: è la presunta frase dell’attaccante in Pisa-Chievo
Deferito Michele Marconi, ex attaccante del settore giovanile della Dea. Lo ha stabilito il Procuratore federale Giuseppe Chinè a conclusione dell’indagine per una presunta frase razzista al centrocampista del Chievo Joel Obi lo scorso 22 dicembre durante la sfida all’Arena Garibaldi della 14^ giornata. L’attaccante del Pisa dovrà comparire di fronte alla giustizia sportiva e, in base all’articolo 28 del nuovo Codice di giustizia sportiva rischia, dovessero essere accertate le sue responsabilità, una pesante squalifica, almeno 10 giornate, o peggio una sospensione a tempo determinato, più un’ammenda compresa fra i 10 e i 20mila euro.
Verso la fine del primo tempo, secondo l’accusa, in seguito a un contrasto di gioco Marconi si sarebbe rivolto al nigeriano pronunciando la frase «la rivolta degli schiavi», ossia «parole di contenuto discriminatorio e denigratorio per motivi di razza nei confronti dell’avversario» chiarisce la Procura. Parole a quando pare non udite dagli ufficiali di gara ma che avevano scosso il Chievo, che negli spogliatoi aveva espresso piena solidarietà al proprio giocatore meditando perfino di non tornare in campo per la ripresa.
LE POLEMICHE. Dura la presa di posizione del club giallobù per «un’infamante e squallida frase che nulla ha a che fare con i più elementari e basilari valori di sport, etica e rispetto». Di tono altrettanto deciso, il giorno seguente, la replica del Pisa, che «non accetta lezioni di comportamento da nessuno, tantomeno da chi non si è certo distinto negli ultimi anni per i valori dell’etica, del fair play e del rispetto delle regole basilari dello sport».
LA DIFESA. Marconi si era detto completamente estraneo ai fatti («La mia vita professionale parla per me, il mio testimone di nozze è una persona di colore»). Oltre ad aver ascoltato i cameramen di Dazn, gli ispettori federali si erano recati a Veronello per sentire il Chievo. Che ieri, per bocca del dg Corrado Di Taranto si è detto «soddisfatto degli sviluppi dell’indagine». Il Pisa ha affiancato un legale a Marconi anche nell’interrogatorio di una decina di giorni fa, e al momento attende gli eventi e preferisce non prendere posizione. Si legge su La Gazzetta dello Sport.
La giustizia sportiva se la prende con giocatori “poveri”perché con giocatori “blasonati” ha un “tatto”un po diverso, cioè voglio dire che la giustizia sportiva è “QUASI”uguale per tutti, così si rovina lo sport
Mettetelo.a.zappare.
Mi dispiace,però se lo ha detto ,và punito,in tutti i settori,non è che uno si può permettere di dire frasi di questo tipo,quando lo ha detta aveva il cervello staccato non si può sempre fare finta di niente
Daniel Bomba
Qua si vede come la legge è uguale per tutti se ha sbagliato è giusto che paghi ma che in serie A i sign ibra e il sign lukaku è permesso di tutto perché giocano in grandi squadre blasonate e bisogna sorvolare sempre non è giusto
Chissà perché in serie A non prendono severe decisioni solo massimo una giornata maaaa. … povero calcio
Una bravata che non doveva fare… ?