Un risultato che da una parte lascia ancora tutto aperto, ma dall’altra favorisce gli ospiti che giocano fuori casa e a cui un pari potrebbe bastare
Uno 0-0 bugiardo quello calato sul Maradona al triplice fischio dell’arbitro, vista la prestazione messa in campo dall’Atalanta, che ha favorito certamente il tecnico Gattuso, la cui squadra non ha mai attaccato l’area ospite. Uno 0-0 durante una gara di semifinale di andata si è verificato, inclusa Napoli-Atalanta, ben 13 volte nella storia della Coppa Italia.
MEZZA E MEZZA. Come sottolinea L’Eco di Bergamo, i precedenti sono contradditori: in 6 occasioni a qualificarsi fu la squadra che giocò il ritorno lontano da casa e altrettanti furono gli esiti opposti. Questa sera l’Atalanta potrà quindi far pendere l’ago della bilancia in una direzione. Purtroppo però negli ultimi 3 precedenti in ordine temporale, approdò in finale la squadra che aveva ospitato l’andata: nell’edizione 2007/08 l’Inter, nel 2017/18 il Milan e l’anno successivo la Lazio.
18 ANNI FA. Per trovare l’ultima eliminazione in semifinale di una squadra che aveva pareggiato 0-0 in casa bisogna invece fare un salto al 2003: in quel caso Gattuso era in campo e di fronte aveva il Perugia ma il Milan vinse con i gol di Tomasson e Nesta, entrambi su azione di calcio d’angolo, ma nel finale gli umbri segnarono con Caracciolo e nel recupero sfiorarono il pari in un paio volte, con Miccoli che scheggiò la traversa e con Tedesco che da 4 metri mandò a lato.
I PRECEDENTI CON L’ANDATA SENZA RETI. L’Eco di Bergamo riporta quindi tutti i risultati delle gare di ritorno delle semifinali di Coppa Italia con l’andata terminata senza reti, con la finalista scritta in maiuscolo: 1978/79 Napoli-PALERMO 1-2; 1979/80 TORINO-Juventus 0-0, 4-2 rigori; 1984/85 SAMPDORIA-Fiorentina 3-1; 1987/88 SAMPDORIA-Inter 1-0; 1989/90 Napoli-MILAN 1-3; 1990/91 ROMA-Milan 1-0; 1991/92 JUVENTUS-Milan 1-0; 1997/98 Parma-MILAN 2-2; 2002/03 MILAN-Perugia 2-1; 2007/08 Lazio-INTER 0-2; 2017/18 Lazio-MILAN 0-0, 4-5 rigori; 2018/19 Milan-LAZIO 0-1.Giovanni Cortinovis.