
Nonostante l’appello di ATS Bergamo, tremila tifosi dell’Atalanta hanno voluto accompagnare la squadra allo stadio nel mercoledì di Champions col Real. Giusto o no?
Premessa necessaria: viviamo in un’epoca estrema, con una pandemia in corso, che richiede misure straordinarie. Premessa-bis: se esistono delle regole, è giusto che le si rispettino. Premessa-ter: per farle rispettare, visto che l’istinto spesso prevale sulla ragione, esistono le autorità dello Stato e anche le forze dell’ordine, che per definizione hanno il monopolio della forza pubblica. Nessuna misura è stata messa in atto, ieri sera, per disperdere o anche solo dissuadere i tremila tifosi dell’Atalanta assiepatisi lungo il viale Giulio Cesare e oltre per salutare e accompagnare la squadra allo stadio in occasione della partita-festa contro il Real Madrid valida per l’ottavo di finale di andata di Champions League.
I TREMILA IN CHAMPIONS: DIRITTO O RISCHIO COVID? Le voci di condanna dell’atteggiamento degli “assembrati” (qualcuno ha misurato il distanziamento e contato le mascherine?) non sono mancate nemmeno tra lo stesso pubblico di aficionados nerazzurri. In stragrande maggioranza rimasto a casa a vedersi il match dalla tv, come richiesto nella lettera-appello comparsa la mattina di mercoledì 24 stesso su L’Eco di Bergamo a firma di Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia per la Tutela della Salute della Provincia di Bergamo. In moltissimi hanno puntato il dito contro un comportamento definito irresponsabile.
I TREMILA: DI TROPPO, O HANNO RAGIONE? Posto che dopo un anno dal primo morto di Coronavirus in Bergamasca usare i tifosi come capro espiatorio suona un po’ stucchevole, considerando poi che si era all’aria aperta e in centro lungo l’intera giornata sul Sentierone e in piazza Pontida ci sarà stato il quadruplo della gente vista nell’isolato dello stadio, comodamente assisa al bar senza mascherina (sono le regole), quei tifosi hanno espresso il mero diritto alla socialità oppure hanno messo a rischio la salute di tutti? Diteci la vostra, flaggando una delle quattro risposte al nostro quesito. E commentate pure, rispettando il diritto altrui alla libera e argomentata opinione.
