L’episodio è risultato decisivo, in 11 contro 11 l’Atalanta avrebbe potuto fare la sua partita senza arroccarsi in difesa e, magari, prendere quel gol all’86’
Condannato da media nazionali ed europei l’arbitraggio di Tobias Stieler che, al diciassettesimo minuto del primo tempo di Atalanta-Real Madrid, ha espulso Remo Freuler rovinando la gara dei nerazzurri. Non è stato il suo unico errore, ma quell’episodio ha stravolto l’andamento della partita. A fare chiarezza a L’Eco di Bergamo uno che di arbitraggi se ne intende: Luca Marelli, ex direttore di gara in Serie A dal 2005 al 2008 e poi opinionista. “Secondo me era da giallo, perché manca uno dei quattro presupposti del D.O.G.S.O., cioè la direzione generale dell’azione, che è verso l’esterno e non verso la porta“, spiega.
ERA MEGLIO IL GIALLO. “C’è la distanza tra il punto in cui è stato commesso il fallo e la porta, c’è il possesso del pallone da parte di Mendy e c’è la posizione dei difendenti, troppo lontana, perché nessuno degli altri giocatori dell’Atalanta avrebbe avuto la possibilità di intervenire. A mio parere, manca la direzione generale dell’azione, però è un’interpretazione personale. Considerarlo un errore tout court è sbagliato, ma è a mio parere un errore perché, essendo un episodio molto al limite, tra cartellino giallo e rosso bisogna sempre scegliere l’opzione meno punitiva, altrimenti si eccede nel colpevolizzare un episodio che rimane dubbio”.
IL VAR INCOLPEVOLE. “È una valutazione soggettiva. Già il fatto che ci siano ipotesi, tesi e opinioni differenti, ci fa capire il motivo per cui il Var non poteva intervenire: perché non era un chiaro ed evidente errore, ma un’interpretazione”.
CASEMIRO NON DA ROSSO. “Non si tratta di una plateale simulazione, ma dell’accentuazione di una caduta”.