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Gasperini: “Col Real partita rovinata. Ilicic? Deve stare bene”

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“Volevamo giocare e dare fastidio al Real, volevamo confrontarci”: Gasperini alla vigilia della Sampdoria in campionato

In conferenza stampa parla Gian Piero Gasperini, alla vigilia della sfida contro la Sampdoria.

Sul Real. “Mercoledì è stata una partita quasi esclusivamente difensiva perché siamo rimasti quasi subito in inferiorità numerica. Abbiamo difeso in modo ordinato ed efficace, senza concedere occasioni eclatanti al Real Madrid: in quelle condizioni sarebbe stato un successo strappare lo zero a zero. Eravamo in 10 come contro la Lazio nel quarto di Coppa Italia. Peccato per il gol preso nel finale. S’è già detto molto di Atalanta-Real Madrid: non abbiamo nulla da perdere perché le chances non sono alte, ma metteremo in campo tutto ciò che abbiamo e ci proviamo. C’è tempo per pensarci. Sulla partita con la Sampdoria, importante per il campionato, potrebbe avere un effetto inatteso: siamo sempre stati bravi a calarci nelle diverse competizioni. Mercoledì c’è il Crotone, poi ci sarà più stacco e più possibilità di recupero. Siamo dispiaciuti per il tipo di gara che siamo stati costretti a fare. Volevamo giocare e dare fastidio al Real, volevamo confrontarci con lo spirito con cui affrontiamo la Champions League. Invece ci hanno rovinato la partita e questo ci dà fastidio. Punto e a capo, ripartiamo”.

L’arbitro. “Ho mille difetti ma ogni volta resetto, non ricordo l’arbitro di solito. Marinelli deve avermi buttato fuori come quarto uomo. Ho più problemi con questa figura che con l’arbitro: fanno finta di non sentire quando vogliono, poi magari s’inalberano. Che razza di ruolo è?”.

La Samp. “È una squadra che appartiene a una fascia di classifica con cui abbiamo perso punti, come Verona, Genoa, Spezia, Bologna e Udinese. Sono compagini con cui non abbiamo avuto un ruolino di marcia ideale. Si tratta comunque di sfide complicate per tutti”.

La Serie A. “In campionato siamo tutte molto vicine in classifica, tra domenica e mercoledì ci buttiamo con tutte le nostre possibilità”.

Ilicic. “Deve star bene, non lo riproporrò più in quelle condizioni. Deve riuscire a completare gli allenamenti per rientrare in squadra e dare il suo contributo. Ma si parla troppo di lui: l’Atalanta sta andando avanti forte anche senza, con giocatori di grande mentalità e attaccamento. Siamo in gruppo, le vittorie con Cagliari e Napoli ci hanno messo in una buona posizione: globalmente è una squadra tosta, che reagisce. Il ko col Real è stato preso come motivo per ripartire, non come sconfitta dolorosa”.

I tifosi. L’assenza del pubblico toglie una componente fondamentale al derby di Genova, che lì conta molto. La Sampdoria però ci penserà da lunedì. Non lo farà mentre gioca con noi. C’è una grande voglia di calcio. Percepiamo l’entusiasmo, la sofferenza, la crudeltà di questa situazione: una squadra che gioca a questi livelli e non può essere seguita. L’altra sera è stata un’esplosione, il discorso va oltre il calcio. Bisogna metterci tutti quanti a disposizione per risolvere una situazione che si trascina da tanti mesi”.

Ibra a Sanremo. “In spogliatoio c’è qualcuno che canta bene, mi pare Gollini. Anch’io ho cantato lì. Lo spettacolo è spettacolo, il calcio è calcio”.

Freuler. “Lo porterò a Madrid al ritorno. Ha uno spessore morale altissimo: sotto questo aspetto la squadra è forte e lui si è sentito in colpa per aver lasciato la squadra in dieci. La sua mortificazione era più forte per l’inferiorità numerica che per non poter partecipare al ritorno”.

Squalifica. “Dalla tribuna qualunque suggerimento e variazione sono meno immediati. Alla squadra arrivano lo stesso. Col Napoli abbiamo fatto un po’ di casino nel cambio tattico: la differenza è che magari dura trenta secondi in più. A bordo campo ovviamente uno comunica in modo diretto coi giocatori”.

I complimenti. “Stiamo ricevendo tanti complimenti, da Sacchi al ct del Belgio. Quando ci indicano come modello suscitiamo l’antipatia di altre squadre, la rivalità di chi vorrebbe fare come noi. Se riusciamo a ripeterci significa che qualcosa di buono stiamo facendo”.

Il vice. “Con Tullio Gritti c’è una sintonia tale che basta una parola. Ma io ho allenatori anche in campo. Potrei anche stare defilato e lasciar fare a loro: gli accorgimenti li trovano da soli. Dopo il rosso a Freuler volevo cambiare subito, poi Muriel si è messo da solo dietro Zapata. Un segno di maturità, una bella evoluzione: dovevo togliere uno dei due, se Zapata non si fosse fatto male sarebbero andati avanti così. Luis copriva una zona di campo che ci consentiva di difendere al meglio”.

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