L’inchiesta della Gazzetta sui “ritmi bassi” del calcio di casa nostra
Ritmi più bassi, un pallone che rotola meno veloce e un’organizzazione troppo basata su coperture preventive e tattica di reparto. Sono questi gli aspetti che penalizzano il calcio italiano, alla luce delle difficoltà delle nostre portacolori in Europa? Ne parlano alla Gazzetta dello Sport alcuni addetti ai lavori, che usano l’Atalanta come eccezione.
UNO CONTRO UNO Il responsabile delle Nazionali giovanili italiane Maurizio Viscidi bacchetta: “L’uno contro uno e il passaggio sono i fondamentali del calcio moderno, ma il primo di questi fondamentali lo pratica solo l’Atalanta quando difende. I colleghi mi dicono che non lo si fa perchè i giocatori si fanno male“.
MANGIARE GLI AVVERSARI Il preparatore atletico Stefano Rapetti, con Mourinho ai tempi dell’Inter, aggiunge: “All’estero vanno a tremila all’ora e non restano con i difensori in linea accettando l’uno contro uno. Così fa Gasperini e l’Atalanta è l’unica che sbrana l’avversario fino alla sua area”.