L’Atalanta, che gli ha intitolato il plesso a Zingonia al servizio del settore giovanile, piange a due anni dalla scomparsa l’indimenticabile maestro dei giovani
“Indimenticabile Mino Favini“. Già, come mettere in soffitta certi ricordi legati al Maestro tra i maestri, a un fine formatore prima ancora che supervisore tecnico, a uno cui andava a genio il baby calciatore con la testa sulle spalle e la voglia di crescere anche come persona, tra campo e banchi di scuola? L’Atalanta ha fatto del Mago di Meda la figura di riferimento per intere generazioni di promesse, indicandolo a esempio anche a quelle future. E oggi, a due anni dalla scomparsa, non può che commemorarlo con tutti gli onori.
MINO FAVINI: INDIMENTICABILE. Responsabile del settore giovanile dal 1991 al 2015, morì nella sua Meda, dov’era nato il 2 febbraio 1936, il 23 aprile 2019. “Mino Favini, un maestro indimenticato e indimenticabile. I suoi insegnamenti, la sua gentilezza ed il suo sorriso ci accompagnano sempre, oggi, nel secondo anniversario della sua scomparsa, in modo ancora più struggente. Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia atalantina ricordano il grande Mino con immutato affetto ed immensa gratitudine”, si legge sul sito ufficiale.
FAVINI E LA SUA ACCADEMIA. A Favini, brianzolo molto legato al lavoro e non certo parco di parole per svezzare i suoi pupilli, che chiamava invariabilmente per nome, al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia è più di un’istituzione. Praticamente è la metà della sede, visto che gli è stata intitolata l’Accademia, il plesso al servizio del vivaio che porta il suo nome dal 27 aprile di due anni fa, inaugurata ufficialmente il 14 novembre successivo.
FAVINI, UOMO DI CAMPO. In precedenza calciatore nerazzurro nel biennio 1960-1962 dopo esserlo stato con Meda, Como e Brescia prima di chiudere nella Reggiana, lavorò anche per il settore giovanile lariano. Tra i talenti scoperti, Fontolan, Vierchowod, Borgonovo e Simone a Como, Tacchinardi, Morfeo, i gemelli Zenoni, Zauri, Pelizzoli, Donati, Pazzini, Montolivo, Bonaventura, Caldara, Conti e Gagliardini tra i bergamaschi.