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Auguri a Poppi, terzino per quattro stagioni

76 candeline mercoledì 12 maggio 2021 per un bergamasco cresciuto calcisticamente fuori provincia: l’ex terzino gandinese Luciano Poppi

Nell’anno domini 1970, via un terzino (tendenzialmente destro) per un altro, nel calciomercato estivo dell’Atalanta da scambio alla pari con la Reggina: dentro Bruno Divina, poi eroe degli anni settanta da saliscendi, out Luciano Poppi da Gandino, uno dei non tanti bergamaschi cresciuti calcisticamente altrove, nella fattispecie nella Milanese e nel Milan. L’addio definitivo, dopo un quadriennio, dell’ex nerazzurro che oggi, mercoledì 12 maggio, spegne 76 candeline sulla torta. Visto che di tanto in tanto prende parte ai raduni dei vecchi rossoneri, si suppone che abbia il Diavolo dentro più che la Dea. Sotto i cieli della Maresana venne accolto nel ‘66, un biennio dopo il precoce esordio da professionista da milanista il 31 maggio 1964 (4-2 sul campo della Spal, Nils Liedholm in panchina) e a ruota della gavetta in serie B all’Alessandria e al Genoa. Backup dello zanichese Alfredo Pesenti o del vertovese Franco Nodari, protagonisti del trionfo in Coppa Italia nel 1963, chiuse da titolare soltanto in cadetterìa.

VENTO IN POPPI. Destripede che si spostava senza batter ciglio sull’altra fascia, vedi sostituzioni illustri sotto Stefano Angeleri, Paolo Tabanelli sostituito dal precedente e ancora il Gabbiano rimpiazzato da Silvano Moro e Carletto Ceresoli nell’annata della retrocessione (1969-1969), Poppi riuscì a conquistarsi i galloni di intoccabile solo dopo l’addio anche di Ivan Bertuolo. Quindi passaggio sullo Stretto per chiudere a 31 anni in C e da dilettante nella Gioiese di Gioia Tauro a 34. In amaranto, un piccola colonia di futuri atalantini: lo stopper e poi allenatore Nedo Sonetti, l’attaccante Corrado Marmo e l’ala Roberto Filippi, con Piero Persico (ex portiere di riserva) ad allenarlo in parte della prima stagione.

I NUMERI DI POPPI. Cianino, questo il suo soprannome, un metro e settanta di marcatore, nell’Atalanta giocò 111 volte di cui 104 in campionato (3 in Coppa Italia, 4 tra Mitropa e Coppa dell’Amicizia Italo-Svizzera) segnando 1 solo gol, in semirovesciata alla Roma nella sconfitta in rimonta del 3-2 all’Olimpico il 16 aprile 1967. L’illusorio 2-0 al quarto d’ora, da esterno basso a sinistra, dopo aver servito il rompighiaccio a Giancarlo Danova, la Pantera: un match concluso anzitempo sotto la doccia col suo avversario, l’ala destra Giordano Colausig. 51 le partite in totale nella massima serie, 196 in B con una rete (in maglia rossoblù), al Trani, il 9 gennaio ’66, e 26 in C. Tanti auguri.

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