Marocchino, compagno del Gasp nelle giovanili bianconere, in vena di consigli pugilistici a Pirlo: “Puoi prendere cazzotti come Ali e poi dare la botta finale”
“Puoi subire senza soffrire. Ali prese cazzotti da Foreman, per poi vincere con la botta finale”. Il doppio ex Domenico Marocchino descrive così il possibile leitmotiv della supersfida di Coppa Italia tra l’Atalanta, in cui giocò nella stagione 1978-1979, e la Juventus, la sua alma mater cui sarebbe tornato immediatamente: “Pirlo deve saturare gli spazi, la fase difensiva sarà decisiva e in quella entrambe commettono svarioni”, la sua previsione a Tuttosport.
MAROCCHINO: ATALANTA, L’ALI CHE METTE ALLE CORDE. “Gasperini è uno che leva tempo all’avversario per conquistargli spazio mettendolo alle corde. Sarà la lotta tra una squadra più veloce contro una individualista e con campioni totali – continua nella metafora pugilistica l’ex ala tornante, un percorso comune col tecnico nerazzurro nelle giovanili bianconere -. Ali aveva preso un sacco di cazzotti, ma come e dove voleva lui. L’Atalanta è più tirata e organizzata, ma anche col Genoa, nonostante la partita già decisa, ha commesso due errori dietro molto gravi. Vince chi sbaglia di meno”.
MAROCCHINO: PIRLO VS GASP. “Il Gasp fino alla Primavera della Juve era juventino, poi non so se sia rimasto gobbo dentro ma è un ‘bogianen’, non molla mai. A Pirlo, invece, manca un Pirlo, ovvero un giocatore pensante a centrocampo: dati via Khedira e Pjanic, adesso ci sono individualità male assortite”, l’analisi di Marocchino.
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