Pochi tifosi a Reggio Emilia in occasione della parziale riapertura al pubblico per la finalissima di Coppa Italia. Pizzaballa e Domenghini tra i delusi

Pochi, entusiasti ma alla fine ovviamente delusi, in primis gli eroi dell’edizione vinta nel 1963, Pierluigi Pizzaballa e Angelo Domenghini, a dare il loro sostegno all’Atalanta alla vana ricerca della seconda Coppa Italia da mettere in bacheca. La parziale riapertura al pubblico in occasione della finalissima con la Juventus ha offerto il destro a L’Eco di Bergamo per un focus sui tifosi trasfertisti del 19 maggio.

TIFOSI DI COPPA: ANCHE DOMENGHINI. Erano in tribuna proprio alle spalle della panchina dell’allenatore avversario Andrea Pirlo i due eroi del ’63, 2 giugno, 3-1 al Torino, 21.172 giorni fa come sottolinea il quotidiano cittadino. Il Mapei Stadium, quello del ritorno alle notte magiche europee dopo più d’un quarto di secolo, stavolta ne ha potuti contenere solo 4.300 in tutto.

TIFOSI E ULTRAS. 60 ultras bianconeri provenienti da Milano senza biglietto sono stati l’unica nota stonata del tifo. Cercato il contatto con gli atalantini, due bombe carta lanciate e insulti a Francesco Totti accompagnato dal figlio prima di essere rispediti a casa dalle forze dell’ordine.

TIFOSI A REGGIO. CON DOMENGHINI. App Mitiga sullo sfondo degli smartphone e braccialetto dei controlli al polso, i tifosi della Dea si sono accomodati in Tribuna Nord, settore loro riservato. Ma oltre ai 600 (qualcuno dice 900) che hanno dovuto acquistare il biglietto, gli invitati. 148 sindaci e assessori di Comuni della provincia di Bergamo, arrivati a destinazione con tre corriere, e 12 sacerdoti. Un tentativo di normalità.