Uno scudetto, tre coppe europee e una qualificazione alla Uefa nel curriculum rossonero del 23 maggio, giorno in cui i rossoneri si giocano la Champions a Bergamo
Una Coppa delle Coppe. Una qualificazione alla Coppa Uefa, primo traguardo dell’epopea berlusconiana. L’importanza delle date. Anzi, della data, la stessa che coincide con lo scontro per un posto al sole in casa dell’Atalanta domenica sera a Bergamo. Due Coppe dei Campioni-Champions League e, a metà del guado, anche la matematica conquista di uno scudetto proprio all’ultima giornata. 1968, 1987, 1990, 1999 e 2007: il 23 maggio, rimarca Tuttosport, per il Milan è sempre stata una giornata speciale.
IL MILAN E IL 23 MAGGIO. Nel 1968 arrivò la Coppa delle Coppe, secondo trofeo internazionale dopo la Coppa dei Campioni di Wembley col Benfica cinque anni prima: doppietta di Kurt Hamrin a Rotterdam con l’Amburgo per Nereo Rocco. Quindi lo spareggio di Fabio Capello con la Sampdoria per il quinto posto a Torino con colpo di testa risolutivo di Daniele Massaro: un altro bivio per una qualificazione, solo in campo neutro a differenza di domani.
ATALANTA, OCCHIO AL GIORNO DEL MILAN. Seguono la seconda coppa dalle grandi orecchie di Arrigo Sacchi a Vienna contro il Benfica grazie all’assolo di Frank Rijkaard e, in chiusura del ventesimo secolo, il triangolino tricolore conquistato a Perugia da Alberto Zaccheroni grazie ad Andres Guglielminpietro, Oliver Bierhoff e soprattutto Christian Abbiati che specie nel finale (a Bucchi) parò anche le mosche (di Nakata il gol della bandiera locale). Dulcis in fundo, il trionfo di Carlo Ancelotti ad Atene sul Liverpool, la rivincita di due anni prima ad Atene (da 3-0 a 3-3 con ko ai rigori), 2-1 con doppietta di Pippo Inzaghi. Occhio, Atalanta: il 23 maggio è proprio un giorno, se non il giorno, del Diavolo.