L’ex centrocampista nato a Cisano Bergamasco, che con la casacca rossonera ha giocato dal 1986 al 1996 (e poi dal ’97 al ’99), svela qualità e difetti delle due squadre
Roberto Donadoni, 96 presenze con l’Atalanta e ben 287 col Milan, a La Gazzetta dello Sport che l’ha intervistato ha rivelato cosa dovrebbe fare il Diavolo per battere la Dea e guadagnarsi un posto nell’Europa più bella: “Mettere in campo lucidità, equilibrio e determinazione. Servirà pazienza e una grande tenuta fisica: l’Atalanta tende a sovrastarti, a dominarti anche a livello muscolare. Ma se trova un avversario in grado di tenere botta su questo terreno, può andare in difficoltà. La finale di Coppa Italia qualcosa ha insegnato..”.
IL DERBY DEGLI AFFETTI. “(…) In nerazzurro sono cresciuto e sono diventato calciatore, da rossonero ho vinto tutto. Il mio cuore è diviso a metà. Anche se l’Atalanta si è già qualificata alla Champions League per il terzo anno consecutivo, è un risultato già straordinario. Sarebbe bellissimo ritrovare anche il Milan nell’Europa che conta”.
LE MIGLIORI DOPO L’INTER. “L’Atalanta è una bellissima realtà da tempo, il Milan ha dimostrato a lungo di essere in grado di lottare per il primo posto, pur non essendo attrezzata come altre squadre. Magari finirà diversamente, ma io penso che la squadra di Pioli meriti di andare in Champions più della Juve”.