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Scudetto e saluti: l’agghiacciante addio di Conte all’Inter

Inter-Atalanta

La notizia ha ricevuto i crismi dell’ufficialità dopo una giornata spesa a rincorrere passi avanti e smentite: quello di Conte all’Inter è un addio amarissimo

C’eravamo tanto amati, ma esistono pur sempre forme di addio meno… agghiaccianti anche da parte di chi ama questo aggettivo estremo con trasporto. Ad Antonio Conte, che all’Atalanta resistette 13 partite appena prima di soccombere a una media di un punticino ad allacciata di scarpe e alla sommossa carbonara guidata da Cristiano Doni, le bad vibrations sul ridimensionamento della società da parte del gruppo Suning e la mancanza di progettualità per il prossimo futuro, leggesi possibile ciclo da aprire, non sono andate giù. Tanti saluti. A Bergamo ci si ricordano a distanza di 11 anni e rotti la contestazione all’amichevole dell’anno nuovo a Trezzo sull’Adda e le manate del dopo sconfitta col Napoli all’Epifania, durante un acceso diverbio con la Curva Nord nell’antistadio dell'”Atleti Azzurri d’Italia”. Ma un ciao ciao normale mai?

CONTE, ADDIO ALL’INTER. Un club senza budget è all’origine della separazione con l’allenatore di una finale europea, seppur minore e perfino persa, col Siviglia, e del sospirato scudetto. Al presidente Steven Zhang i tifosi, che hanno preso subito le parti del tecnico, hanno chiesto con un paio di striscioni di togliere il disturbo. Le voci sul possibile taglio della coppia di vedette Lukaku-Lautaro sono state le classiche voci per far traboccare il vaso dell’addio.

INTER E CONTE, TUTTO IN UN GIORNO. I rumors sulla traumatica divaricazione delle strade reciproche, invece, si sono rincorsi fin dalle 9 di stamattina. “FC Internazionale Milano comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’allenatore Antonio Conte. Tutto il Club desidera ringraziare Antonio per lo straordinario lavoro svolto, culminato con la conquista del diciannovesimo Scudetto. Antonio Conte rimarrà per sempre nella storia del nostro Club”, il comunicato emesso verso sera.. Sette milioni di buonuscita, al buon Conte, così poco incline ai compromessi, possono bastare. Ora la successione al mister salentino sembra un ballottaggio a tre fra Max Allegri, Simone Inzaghi e un Sinisa Mihajlovic che con l’attuale ct azzurro Roberto Mancini curava la fase difensiva.

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